Supporto all'Ucraina e politiche 'green': ecco le richieste del Pd al governo Meloni
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Supporto all'Ucraina e politiche 'green': ecco le richieste del Pd al governo Meloni

Risoluzione del Pd verso il Consiglio Europeo: il documento rivolto al governo Meloni contiene alcuni passaggi chiave del programma democratico, tra cui il supporto all’Ucraina e la cosiddetta transizione green.

Supporto all'Ucraina e politiche 'green': ecco le richieste del Pd al governo Meloni
La segretaria del Pd Elly Schlein
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21 Marzo 2023 - 10.00


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Il Pd presenterà oggi in Senato una risoluzione, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo e delle comunicazioni in merito da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il documento contiene alcuni passaggi chiave del programma democratico, tra cui il supporto all’Ucraina e la cosiddetta transizione green.

«Continuare ad assicurare il pieno sostegno, con tutte le forme di assistenza necessarie, al popolo e alle istituzioni ucraine; sostenere un ulteriore rafforzamento da parte dell’Unione europea della pressione collettiva sulla Russia, isolandola, affinché ponga fine ai combattimenti e si ritiri dal territorio ucraino; favorire attivamente un consistente sforzo politico e diplomatico unitario da parte dell’Unione, per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, basata sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina».

La risoluzione del Pd, ancora non definitiva, impegna il governo a «sostenere la prosecuzione di misure volte a contenere il costo dell’energia e a ridurre il consumo delle fonti energetiche provenienti dalla Russia, anche al fine di arrestare l’aumento dei prezzi, che grava sulle imprese minandone la competitività, e sulla popolazione; sollecitare un’azione a livello europeo volta a promuovere una transizione energetica verso fonti di energia pulite, che sia effettivamente sostenibile e perseguibile, tenendo conto delle diversità interne al territorio dell’Ue e delle differenti capacità di produzione e riciclo tra gli Stati membri, e al contempo sicura». 

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Bisogna «attivarsi affinché si affronti la transizione ad un mercato dell’auto a zero emissioni mediante l’adozione di una strategia industriale europea che preveda lo stanziamento di adeguate risorse per la riconversione, la ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologicamente avanzate, anche nel campo del riciclo e del riuso delle batterie, nella formazione per riqualificare i lavoratori, che promuova regole europee per un contenuto locale `Made in Eu´ di componenti auto e batterie e per l’approvvigionamento delle necessarie materie prime al fine di preservare competitività e posti di lavoro». 

Un’altra richiesta al governo Meloni è quella di «agire in sede europea al fine di garantire la predisposizione, in tempi rapidi ed entro un quadro normativo semplice e chiaro, di una politica di investimenti sostanziali, a partire dalla rapida istituzione del Fondo per la sovranità europea, così da permettere di concentrare le risorse nei settori strategici, in particolare per la duplice transizione verde e digitale, e dal pieno utilizzo del potenziale della Banca europea per gli investimenti; a favorire l’adozione di una politica degli aiuti di Stato più adeguata alla nuova realtà geopolitica dell’Europa, semplificata e capace di garantire un sostegno mirato a mantenere la competitività delle Pmi.

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Ad incentivare la predisposizione di finanziamenti a livello dell’Ue mirati ad agevolare la transizione verde in tutta l’Unione ed evitare la frammentazione del mercato unico, prevedendo un accesso equo e semplificato ai mezzi finanziari, anche prevedendo un impiego più flessibile dei fondi Ue esistenti in modo da fornire un sostegno tempestivo e mirato nei settori strategici; ad adoperarsi per una riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica che sia in grado di sostenere la transizione verso un sistema energetico decarbonizzato ed efficiente e che garantisca la sicurezza dell’approvvigionamento in qualsiasi momento; a stimolare ogni azione per una politica commerciale ambiziosa, solida, aperta e sostenibile, di sostegno all’Omc e a un sistema multilaterale, che garantisca l’intensificazione degli accordi di libero scambio e di investimento equi e trasparenti, e permetta lo sviluppo di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, la difesa commerciale di fronte a pratiche sleali, e l’accesso a nuovi mercati, in particolare per le materie prime critiche, a partire dall’energia; a favorire, attraverso ogni adeguata iniziativa, l’accelerazione del processo di attuazione dall’unione dei mercati dei capitali». 

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In merito alla riforma della governance economica, «a proseguire i negoziati in sede europea sulla base dei seguenti elementi, finalizzando la propria azione a:mantenere la possibilità di non considerare alcune spese per riforme o per investimenti nel computo della spesa netta, in coerenza con la Comunicazione sulla flessibilità del 2015; assicurare una maggiore flessibilità ai piani nazionali, prevedendo la possibilità di revisione degli stessi in particolare nel caso intervengano modifiche dei parametri alla base dell’analisi di sostenibilità del debito, tra cui l’inflazione, così da rendere le regole capaci di adattarsi a contesti economico-finanziari mutevoli; definire gli stabilizzatori automatici tenendo conto delle specificità nazionali anche al fine di garantire una componente anticiclica automatica sufficientemente adeguata».

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