Roberto Speranza è coinvolto nell’inchiesta della procura di Bergamo sulle prime fasi della pandemia. In un’intervista a La Stampa, l’ex ministro della Salute ha esternato il dispiacere per un provvedimento che ritiene ingiusto.
«Che amarezza. Tra l’altro a me non è ancora arrivato nulla. So solo quello che leggo sulle agenzie e sui giornali». Accuse che «fanno male, pesanti, ancora di più perché io ho la coscienza a posto e da ministro ho dato davvero tutto», sottolinea.
Speranza aggiunge però che ha sempre pensato che «chiunque abbia avuto una responsabilità nella gestione della pandemia debba essere pronto a renderne conto» e ricorda che «io avevo firmato il decreto per disporre la chiusura, ma poi non è stato controfirmato da Conte perché nella riunione il Cts si è deciso di aspettare visto che stavamo andando verso il lockdown generale, scattato a pochi giorni dopo». Quanto al piano pandemico non aggiornato «per 180 mesi», «si sono alternati sette governi» e «in pochi mesi è stato fatto nel corso del mio mandato».