Calenda non ci sta: "Si vota contro o per moda, come per M5s e Fratelli d'Italia"
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Calenda non ci sta: "Si vota contro o per moda, come per M5s e Fratelli d'Italia"

Calenda non accetta il voto delle regionali: "Gli elettori non possono avere sempre ragione e contemporaneamente lamentarsi della politica che pure hanno votato. Che nella democrazia l'elettore sia `il Re´ è un fatto, ma che anche i Re possano sbagliare".

Calenda non ci sta: "Si vota contro o per moda, come per M5s e Fratelli d'Italia"
Carlo Calenda
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17 Febbraio 2023 - 10.21


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Carlo Calenda ha scritto una lettera per il Corriere della Sera, commentando l’esito delle elezioni regionali, fortemente deludenti per il Terzo Polo.

 In una democrazia «gli elettori non possono avere sempre ragione e contemporaneamente sempre lamentarsi della politica che pure hanno votato. Che nella democrazia l’elettore sia `il Re´ è un fatto, ma che anche i Re possano sbagliare è altrettanto comprovato – aggiunge -. Sostengo, non da oggi e non a giustificazione del deludente risultato del Terzo polo di cui mi sono assunto tutte le responsabilità, che in Italia da molto tempo il voto degli elettori prescinda da ogni criterio razionale relativo alla capacità effettiva di governo delle istituzioni dei candidati in campo». 

Negli ultimi decenni «è prevalso il voto contro, destra e sinistra, a cui da ultimo si è affiancato il voto per moda», andato per il leader di Azione, negli ultimi anni a M5s, Lega e Fratelli d’Italia. Consensi fondati «sul nulla e che rapidamente tornano al nulla appena i protagonisti vengono a noia agli elettori. Il voto è diventato insomma per una parte della popolazione l’equivalente del televoto al Festival di Sanremo».

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Alla fine «sono gli stessi elettori ad esprimere con il non voto il disgusto verso la politica che pure hanno votato». Fra le cause «di questa degenerazione della democrazia italiana, e delle democrazie liberali in generale» Calenda indica la mancanza di affidamento verso le classi dirigenti e la rabbia derivante da un trentennio di slogan ottimistici su processi complessi come globalizzazione e multiculturalismo. Combattere questa deriva «è precisamente la ragione per cui faccio politica». Il suo obiettivo è «far diventare popolari le scelte giuste. Ma ci riusciremo solo attraverso la consapevolezza – sottolinea – La rimozione ci ha portato dritti ad un trentennio di declino morale e civile». 

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