Governo Meloni e anarchici uniti dalla voglia di repressione: due metà che si cercano come nel mito di Platone
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Governo Meloni e anarchici uniti dalla voglia di repressione: due metà che si cercano come nel mito di Platone

Il governo di destra e i gruppi anarchici, sono come le due metà del mito di Platone. Si cercavano da tempo, senza trovarsi, perché gli anarchici desideravano un governo che fosse veramente repressivo e il governo aveva bisogno di qualcuno da reprimere.

Governo Meloni e anarchici uniti dalla voglia di repressione: due metà che si cercano come nel mito di Platone
Scontri tra anarchici e polizia
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Maurizio Bettini Modifica articolo

13 Febbraio 2023 - 11.38


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Che l’attuale governo italiano da un lato, i gruppi anarchici dall’altro, abbiano qualcosa in comune con uno dei più celebri miti di Platone, quello degli androgeni, potrebbe sembrare semplicemente assurdo. Invece non è così e, per quanto ciò possa sembrare sorprendente, non stiamo tentando di propinare al lettore cavoli per merenda. Dunque, le cose stanno in questo modo. 

Nel Simposio di Platone il commediografo Aristofane racconta il seguente mito a proposito dell’amore. Un tempo i sessi erano tre, uomini, donne e androgeni, ossia esseri a forma di palla, con quattro gambe e quattro braccia. Questi androgeni però presero a diventare arroganti, insolentivano perfino gli dèi, combinavano un sacco di guai, per cui Zeus decise di punirli dividendoli in due. Da quel momento in poi le metà si cercano disperatamente l’un l’altra, per congiungersi e ristabilire così l’unità perduta.

Ecco, il governo di destra che abbiamo ora in Italia, e la galassia formata dai vari gruppi anarchici, sono proprio come le due metà del mito di Platone. Si cercavano da tanto tempo, senza trovarsi, perché gli anarchici desideravano tanto un governo che fosse veramente, e finalmente, repressivo, anche nei modi, e che si potesse accusare di fascismo; mentre Piantedosi, Nordio e compagnia bella cercavano invece un nemico interno sufficientemente minaccioso, contro cui esercitare il pugno di ferro e far vedere che finalmente in Italia è arrivato il castigamatti. Ebbene, eccoli qua, i desideri di entrambi sono stati esauditi. Le due metà si sono finalmente trovate e ricongiunte. E adesso governo di destra e anarchici, beatamente ricomposti nella loro unità originaria – ordine e disordine, repressori e reprimendi, tribunali e imputati – danzano felici sulle onde della musica che i media eseguono quotidianamente per loro.

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Queste metà sono entrambe consapevoli del fatto che se l’una o l’altra delle due venisse meno si scioglierebbe anche l’unità così felicemente ritrovata. Esse, dunque, devono far di tutto per comportarsi in modo tale da darsi reciprocamente ragioni di esistenza: il governo facendo la faccia feroce, rilasciando dichiarazioni di tolleranza zero verso gli anarchici, opponendosi a qualsiasi concessione nei riguardi di Cospito e così via; e gli anarchici, da parte loro, moltiplicando i cortei, le scritte intimidatorie e (speriamo di no) le azioni violente.

Non ci resta che sperare in Zeus, che del resto è sempre stato un dio dalla mente profonda: perché divida in due anche questo nuovo androgeno, mandando ciascuna metà per la sua strada.

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