Il sindaco di Casal di Principe 'tira le orecchie a Bonaccini': "Il Pd non sia il partito delle tessere"
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Il sindaco di Casal di Principe 'tira le orecchie a Bonaccini': "Il Pd non sia il partito delle tessere"

Il sindaco di Casal di Principe (Caserta) Renato Natale, da sempre uomo di sinistra parla dell'aumento delle tessere nel casertano e critica il presidente dell'Emilia Romagna

Il sindaco di Casal di Principe 'tira le orecchie a Bonaccini': "Il Pd non sia il partito delle tessere"
Il sindaco di Casal di Principe (Caserta) Renato Natale
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6 Febbraio 2023 - 15.22


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Per molti, ma non per tutti, il principale problema del Pd è di aver lasciato alle spalle il meglio di Pci e di aver imbarcato il peggio della Dc. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

È ancora «l’unica formazione politica con un minimo di personale adeguato alle sfide del nostro Paese», ma preda da anni di «una smania suicida che sta portando alla sua scomparsa», o peggio «verso quel partito delle tessere tanto disprezzato ai tempi della Dc, dove comanda di più chi più può comprare tessere». 

Così il sindaco di Casal di Principe (Caserta) Renato Natale, da sempre uomo di sinistra – per anni ha assistito gratuitamente come medico migliaia di immigrati non regolari a Castel Volturno – iscritto al PCI, poi al PDS e poi ancora ai Ds ed infine al Pd ma senza fare vita di partito, si rivolge al candidato alla segreteria Pd Stefano Bonaccini in una lettera scritta qualche giorno dopo la visita del presidente dell’Emilia Romagna nel Casertano e in particolare a Casal di Principe – era il 15 gennaio scorso -; una lettera attuale anche e soprattutto oggi alla luce della questione del tesseramento conclusosi nel Casertano martedì 31 gennaio, e su cui sono in corso verifiche per l’alto numero di nuove tessere sottoscritte proprio il giorno della scadenza (da 1500 ad oltre 6000 in poche ore), e in particolare nella zona di Sessa Aurunca, da cui proviene uno dei grandi elettori di Bonaccini nel Casertano, Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale della Campania

Prima il coordinamento di Cuperlo ha fatto emergere la situazione pretendendo la massima trasparenza, quindi quello di Schlein è andato oltre chiedendo di non validare la tessere e non tenere i congressi nel Casertano.

La lettera di Natale voleva essere un «pungolo» per un partito che il sindaco, protagonista della rinascita sociale e culturale di Casal di Principe dopo decenni di oppressione camorristica, ha sempre criticato per essersi troppo allontanato dalla sua mission di partito di massa. «C’è il rischio concreto – è l’allarme di Natale – che a rappresentare la sinistra resti solo il Movimento Cinque Stelle».

 Rivolgendosi a Bonaccini, Natale spiega di non essere andato «coscientemente» alla visita del candidato sulla tomba di don Peppe Diana il 15 gennaio. 

«Ero stato avvertito – scrive – e non sono venuto. Comincio ad essere infastidito da queste visite in campagne elettorali, una attenzione strumentale sia alla figura di don Peppe che alla mia Città. Non dubito delle sue buone intenzioni, e credo che sia stato indotto a questa visita da chi, della Provincia di Caserta, ha ritenuto di darle un apparente buon consiglio, ai fini propagandistici per la sua campagna per le Primarie. Io credo che al contrario sia stata iniziativa controproducente. Arrivare sul posto senza neanche avvisare i militanti, ed elettori del Pd non può procurarle simpatie, ma al contrario serve solo ad allontanare ancora di più la gente da questo Partito. Penso che venire qui e fare un incontro politico in una sede pubblica, o circolo del Pd o anche la sala consiliare del Comune, avrebbe avuto più efficacia». 

Partendo da «grandi temi», Natale pone poi una serie di domande al candidato e al Pd. «La crisi energetica, la crisi climatica – riflette – sono la conseguenza inevitabile del modello di sviluppo basato sulla ricerca ossessiva di un aumento del Pil, su una idea di benessere tutta schiacciata sul possesso e non sulle relazioni. Siamo in grado, di sviluppare una seria e profonda critica a questo modello di sviluppo?» 

Sulla sovranità alimentare, diventata un totem della destra al Governo tanto da averci fatto un Ministero, Natale osserva, anche con riferimento alla battaglia degli allevatori bufalini casertani contro l’abbattimento «indiscriminato» di bufale che danno il latte per la mozzarella dop, che «questo termine era già presente nel dibattito nazionale, fatto proprio da organizzazioni di produttori agricoli, che lottano da anni per difendere le proprie produzioni, la biodiversità italiana, la specificità dei nostri prodotti. Tutte cose messe in discussione dagli attacchi feroci delle multinazionali. Il movimento degli allevatori bufalini ha fatto sentire la propria voce anche a Bruxelles, ma non siamo riusciti finora a coinvolgere il Pd in una battaglia a tutela non solo di questa eccellenza locale, ma di tutta la biodiversità e la sovranità alimentare italiana. Quali politiche allora si intende mettere in campo per recuperare i gap delle regioni meridionali verso quelle del nord? Riusciamo ad avere una visione articolata, e proposte che tengano conto della specificità e gravità dei problemi vissuti da queste popolazioni?» 

Ecco quindi i tempi più locali su cui il Pd deve intervenire concretamente, come il degrado ambientale legato al termine Terra dei Fuochi, o l’abusivismo edilizio che rappresenta a Casal di Principe non solo un problema di legalità, ma anche sociale ed economico, visto che delle 1600 case dichiarate abusive con sentenza definitiva, la gran parte rappresenta prime abitazioni per famiglie indigenti, e peraltro nessun casa sorge in zone vincolate o a rischio idrogeologico. 

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