Partito democratico, che fare? “Nella discussione congressuale del Pd i temi che investono l’etica pubblica, vanno affrontati come una vera e propria sfida per il rinnovamento del partito. Che fare? L’interesse particolare e del tutto subalterno alla mondanità, va superato con uno sforzo, assente ormai da decenni, di pensiero, di elaborazione, di sapienza, di valorizzazione di tutte le energie ideali e intellettuali. Le correnti interne al Pd debbono concentrarsi su questo. Sull’elaborazione e la proposta. Piuttosto che sull’organizzazione povera di catene di comando. E alla base, se si vogliono davvero mescolare le culture e le tradizioni costitutive del Pd, va dato un potere non solo di partecipazione ma di deliberazione agli iscritti, i quali attorno ai temi fondamentali in discussione possono determinare maggioranze diverse. Basta con le deleghe in bianco, occorre una democrazia dal basso consapevole e verificabile in procedure chiare”.
Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, si esprime sulle prospettive del congresso dem in un intervento pubblicato dell’Espresso
Per Bettini, “la questione morale è tutt`uno con la questione democratica. Lo osservò per primo Enrico Berlinguer nel 1981.
Quando si allenta il vincolo della rappresentanza e le decisioni si assumono nell’ambito di istituzioni lontane e poco trasparenti, aumenta il pericolo dell’autoreferenzialità, della discrezionalità, della irresponsabilità”.