Bonaccini (Pd): "Da M5s e Terzo Polo mi aspettavo più disponibilità per le regionali"
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Bonaccini (Pd): "Da M5s e Terzo Polo mi aspettavo più disponibilità per le regionali"

Bonaccini sulle prossime elezioni regionali: "Credo che 5 Stelle e Terzo Polo avrebbero dovuto dimostrare una maggiore disponibilità a presentare candidature condivise".

Bonaccini (Pd): "Da M5s e Terzo Polo mi aspettavo più disponibilità per le regionali"
Stefano Bonaccini
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28 Gennaio 2023 - 10.59


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Stefano Bonaccini, in un’intervista all’Avanti, ha parlato della corsa alla segreteria e delle prossime elezioni regionali in Lazio e Lombardia del 12 e 13 febbraio. 

«Credo che 5 Stelle e Terzo Polo avrebbero dovuto dimostrare una maggiore disponibilità a presentare candidature condivise. Detto questo, in Lazio e Lombardia la partita è apertissima e per il Pd corrono due candidati di grande valore come Alessio D’Amato e Pierfrancesco Majorino, che sosterremo con forza». 

«Più in generale, però, registro come 5 Stelle e Terzo Polo passino più tempo a criticare il Pd che a fare opposizione al governo, quando anche loro hanno perso le elezioni, in maniera ancora più netta che il Pd. Ribadisco ciò che ho detto più volte: troviamo temi comuni sui quali fare opposizione in Parlamento e nel Paese, a cominciare dalla sanità pubblica, che va difesa nel momento in cui la destra non stanzia le risorse che servono, avendo in mente un modello dove prevale la sanità privata. Ma non è questa la nostra idea di società, perché il povero come il ricco ha diritto alle migliori cure possibili attraverso il sistema sanitario nazionale, gratuito e universalistico».

«Noi vogliamo che il Pd torni a fare il Pd, un partito popolare, chiamato adesso a fare una opposizione efficace a questa destra che premia chi ha di più a danno di chi ha di meno e che quando si tornerà a votare sarà in grado conquistare la guida del Paese per una sola ragione: aver vinto alle urne, convincendo gli elettori. Per questo serve recuperare una vocazione maggioritaria, che significa rivolgersi ai cittadini con un progetto per l’Italia. Ben sapendo però che senza alleanze si regala il Paese l’ala destra. Ma andranno fatte sui programmi, non certo a tavolino, e saremo pronti a discuterne quando si tornerà a votare, non certo adesso: sia chiaro, però, che lo faremo non da una posizione di subalternità, perché non abbiamo certo intenzione di lasciare ai 5Stelle la rappresentanza della sinistra né al Terzo Polo quella dei moderati: si tratta di voti che adesso vogliamo andarci a riconquistare». 

«Rimettiamo al centro il Pd, con un nuovo gruppo dirigente e una nuova identità. Un partito da combattimento col quale chi vorrà vincere le elezioni dovrà confrontarsi, a meno che non decida che sia meglio andare divisi, lasciando che Giorgio Meloni governi per molti anni ancora», ha aggiunto. Secondo Bonaccini, «il lavoro deve essere la prima battaglia del nuovo Pd e il Pd deve tornare a essere presente nei luoghi di lavoro: anche per questo mi sono voluto recare davanti ai cancelli di Mirafiori, a Torino, perché tornare al fianco di lavoratrici e lavoratori è nostro dovere. Ed è per questo che vogliamo costruire un partito laburista che rappresenti tutti coloro che lavorano, dipendenti e autonomi, che rimetta al centro il diritto a un lavoro sicuro, stabile e non precario, con stipendi adeguati, visto che nel nostro Paese sono fermi da decenni. E che sostenga quelle aziende che investono in buona occupazione, assumendo a tempo indeterminato».

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