Massimo Cacciari sulla crisi del pensiero di sinistra: "Debacle culturale in tutta Europa"
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Massimo Cacciari sulla crisi del pensiero di sinistra: "Debacle culturale in tutta Europa"

Massimo Cacciari e la crisi della sinistra: "La rivoluzione tecnologica dell'ultimo trentennio, la più intensa e accelerata che l'umanità abbia conosciuto, ha comportato un radicale mutamento negli equilibri di potere".

Massimo Cacciari sulla crisi del pensiero di sinistra: "Debacle culturale in tutta Europa"
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27 Gennaio 2023 - 10.08


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Massimo Cacciari ha pubblicato un intervento su La Stampa, puntando l’indice contro la profonda crisi in cui è piombata la sinistra europea. Dal Qatargate fino alla situazione complessa del Pd, l’ex sindaco di Venezia ha analizzato un fenomeno che sembra sempre più esteso.

È doveroso affrontare «con qualche pietas la drammatica situazione del Pd, caso italiano di una complessiva debacle culturale delle sinistre europee. Pietas che si deve non solo ai loro gruppi dirigenti, ma a milioni e milioni di persone orfane di ogni struttura politica organizzata in grado di difendere i loro interessi e di lottare con continuità ed efficacia per il miglioramento delle proprie condizioni di vita».

Anche la dimensione «puramente sindacale dell’azione delle sinistre è venuta spegnendosi nel corso dell’ultima generazione», aggiunge. Ciò che è accaduto in Italia «con la vittoria della Meloni non ha nulla di contingente o occasionale. Invece di baloccarsi alla ricerca della faccia più idonea per interpretare il ruolo del segretario e di pensare che la sconfitta derivi da qualche errore di percorso, il Pd dovrebbe interrogarsi sulla causa fondamentale che ne spiega la deriva e comprendere se a questa sia possibile porre rimedio».

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La ragione fondamentale «è una, storica, materiale, ben piantata nella forma contemporanea dei rapporti sociali e di produzione. La rivoluzione tecnologica dell’ultimo trentennio, la più intensa e accelerata che l’umanità abbia conosciuto, ha comportato un radicale mutamento negli equilibri di potere». Da parte della sinistre occorre «un’azione di grande politica» perché la ricchezza che questi processi producono «liberi dalla costrizione del lavoro dipendente e permetta a ciascuno di realizzarsi secondo la propria natura».

Esistono oggi «le condizioni per pensare e agire verso un tale orizzonte». Lo stesso acuirsi «di intollerabili disuguaglianze invoca la nascita di forze politiche in grado di contrastarle davvero». Parlare «dell’attuale Pd e del suo cosiddetto congresso in questo contesto è del tutto irrilevante – sottolinea – È una storia finita o forse mai iniziata. Di fondare si tratta, non di rifondare».

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