La destra reazionaria in Italia non solo non ha fatto i conti con il fascismo, ma non ha nemmeno fatto i conti con il neo-fascismo.
«Spero che la destra che in questo Paese pensa di aver conquistato non il governo ma il potere non abbia la presunzione e l’arroganza di volere addirittura rileggere la storia secondo le proprie logiche».
Lo ha detto il deputato del Pd Gianni Cuperlo, in corsa per la segreteria del partito, a proposito dell’intenzione di istituire una commissione d’inchiesta sulla violenza politica in Italia tra gli anni ’70 e ’80 in Italia, manifestata dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e altri esponenti di Fratelli d’Italia.
Cuperlo, al suo arrivo a Bologna, ha voluto rendere omaggio alla lapide delle vittime della stazione di Bologna. «La stazione di Bologna è un luogo simbolo non solo della città ma del Paese – ha sottolineato Cuperlo – io mi sono iscritto all’università di Bologna due mesi dopo la strage e venivo qui con il treno da Trieste, uscivo dalla stazione e sul lato destro, lungo la palizzata che divideva ancora le macerie della bomba, ogni lunedì c’erano i gagliardetti delle squadre che avevano giocato contro il Bologna il giorno prima. Ricordo questa solidarietà profonda nel Paese per un evento che ha cambiato la storia d’Italia e Bologna ha avuto l’orgoglio di chiedere verità e giustizia».