Orlando: "Perché sarebbe bene cambiare il nome del Pd in Partito del Lavoro"
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Orlando: "Perché sarebbe bene cambiare il nome del Pd in Partito del Lavoro"

Andrea Orlando, ex ministro della giustizia e del pavoro spiega perché a suo giudizio sarebbe importante cambiara il nome del Pd in Partito del Lavoro

Orlando: "Perché sarebbe bene cambiare il nome del Pd in Partito del Lavoro"
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22 Gennaio 2023 - 11.36


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 Quale futuro per il Partito Democratico? «Mi piacerebbe chiamarlo Partito del lavoro». Lo dice in un’intervista a Andrea Orlando. Quella sul cambio del nome «è una discussione aperta. Io condivido questa opzione perché con essa si risponderebbe almeno in parte al tema dell’identità» spiega.

In assemblea «abbiamo votato quasi in modo unanime un documento che affronta nodi non banali, se si continua su questa strada è possibile definire un’identità che superi spinte in direzioni diverse» aggiunge. Orlando crede ci siano le condizioni, che alle prossime regionali, con Majorino e D’Amato i risultati non siano negativi, ma «nella malaugurata ipotesi, ci sarà più lavoro da fare». Rispetto alla riforma della giustizia «in generale io sono per fare un fronte comune, ma per la verità se ci sono distanze reali è proprio sul terreno della giustizia. È giusto condannare la delegittimazione della magistratura di Nordio, ma anche prendere le distanze da un atteggiamento acritico che spesso si riscontra nei 5stelle, per i quali l’esercizio dell’azione penale coincide già con la condanna».

Orlando pensa «che le intercettazioni servano per accertare reati e non per disvelare genericamente forme di malcostume. Per questo ho voluto una legge che precludesse l’utilizzo di intercettazioni penalmente irrilevanti. Dopodiché considero sempre sbagliato e pericoloso che un potere dello Stato ne aggredisca un altro, in entrambe le direzioni»

. Venendo alla possibilità che Nordio si dimetta, per Orlando, «sarebbe incongruo chiedere le dimissioni per l’espressione di opinioni, peraltro contraddittorie, smentite da altri esponenti della maggioranza».

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