De Micheli (Pd): "Lavoro, parità salariale e Ius Soli: ecco la mia ricetta per il partito"
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De Micheli (Pd): "Lavoro, parità salariale e Ius Soli: ecco la mia ricetta per il partito"

Paola De Micheli, candidata alle primarie del Pd: «Quando guiderò il Partito democratico il lavoro sarà al centro di ogni nostra azione. Concretamente e nell'accezione più vasta: dal lavoro dipendente a quello autonomo». 

De Micheli (Pd): "Lavoro, parità salariale e Ius Soli: ecco la mia ricetta per il partito"
Paola De Micheli
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20 Gennaio 2023 - 11.12


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Paola De Micheli, candidata alla segreteria del Pd nelle primarie di febbraio, in un’intervista all’Agi ha esposto il suo programma, concentrandosi soprattutto sulle tematiche legate al mondo del lavoro.

«Quando guiderò il Partito democratico il lavoro sarà al centro di ogni nostra azione. Concretamente e nell’accezione più vasta: dal lavoro dipendente a quello autonomo, dai nuovi lavori che vedono i giovani come principale platea a quelli più antichi, come l’artigianato e il commercio, il tutto in un quadro di garanzie e regole, di diritti e di doveri. Dentro questa visione anche il Job’s Act è superato perché l’obiettivo di una forza riformista e di sinistra deve essere quello di scrivere uno nuovo statuto dei lavoratori, anzi uno statuto dei lavori. E allo stesso tempo assicurare nuovi diritti a tutte le lavoratrici e i lavoratori, non solo con contratto a tempo indeterminato. Diritti universali quali malattia e maternità, ma anche il salario minimo da riconoscere principalmente come diritto a un lavoro dignitoso prima ancora che come misura economica. Se vogliamo realizzare concretamente tutto questo, non possiamo scommettere su chi sta facendo praticantato nel partito, la donna su cui puntare deve avere esperienza e dimostrata capacità di unire». 

Sul Reddito di Cittadinanza

«Non cambierei la dotazione finanziaria di questo strumento contro la povertà ma la sua impostazione complessiva. Penso ad una rimodulazione relativa alle ragioni della povertà lavorativa, educativa, di salute, relazionale. La gestione operativa e la sua erogazione va trasferita ai comuni, per garantire una risposta anche qualitativa e personalizzata. Come si è potuto constatare con il Reddito di inclusione (misura voluta dal Pd) i Comuni dispongono di una mappatura e quindi di una percezione più profonda dei cittadini che necessitano di aiuto. Ad ogni modo non va confuso con le politiche attive per il lavoro, che restano fondamentali». 

Il clima e le contromisure da prendere

«Partiamo dalla visione di Papa Francesco, dell’ecologia integrale, l’ambiente a misura d’uomo. Ma per perseguire un obiettivo che sia ambizioso e al contempo realistico, servono precise priorità politiche. Penso a un `testo unico´ per la transizione ambientale che preveda massicci investimenti sulle fonti energetiche alternative, affinché si trovi il modo di garantire la stessa densità energetica dei fossili. Con misure economiche di accompagnamento per le imprese, soprattutto le più piccole che devono affrontare concretamente la trasformazione. Un testo unico nel quale ci siano risorse per sostenere le lavoratrici e i lavoratori sul piano formativo e delle competenze verso le novità che caratterizzeranno il lavoro ambientalmente sostenibile. La destra sta già provando a far apparire la transizione ambientale un «nemico». Contrastare questa visione con misure eque e concrete finalmente accelererà questo processo.

Il nucleare è una delle soluzioni?

«Sono aperta a tutti agli sviluppi della ricerca sul fronte energetico, ma sul nucleare non si profilano né tempi brevi per la sua applicazione né, ad oggi, garanzie sulla sicurezza. La mia fiducia nella scienza e su sperabili future scoperte mi rafforzano nella convinzione di non voler lasciare a mio figlio Pietro, che ha quasi 7 anni, un mondo uguale o peggiore di questo dal punto di vista ambientale. L’ambiente e la persona insieme, senza che l’uno prevalga sull’altro». 

Ius Soli e Ius Culturae

«Ho condiviso fin dall’inizio la battaglia sullo `Ius Soli´, che avrei continuato anche in campagna elettorale e che sarà nella nostra mozione. Nella mia provincia, Piacenza, c’è la percentuale più alta di bambini stranieri a scuola di tutta Italia, alcuni dei comuni con i numeri più elevati sono governati dal centrodestra. Vorrei un Paese che integra, include e concede diritti in cambio di doveri, a partire dai bambini nati sul suolo italiano, inseriti nel tessuto educativo e scolastico pubblico, è più forte e coesa». 

La lotta per la parità salariale

 «Sulla parità salariale e la riduzione del gender gap bisogna dare applicazione alla legge voluta dal Partito Democratico. Nei suoi 15 anni di vita, il Pd è stato il più potente strumento di progresso della parità sostanziale delle donne in termini legislativi. Non è stato lo stesso nei suoi comportamenti interni. Nelle ultime elezioni siamo stati il terzo partito scelto dalle donne, neppure il secondo. Perché le donne non si fidano e non si affidano a un partito che non riconosce i talenti e le leadership femminili, né quando sceglie i nomi da mettere nelle istituzioni. Allora imporre oggi un punto di vista femminile è una scelta di coraggio, di coerenza, che renderà più facile la realizzazione concreta e sostanziale della parità salariale tra donne e uomini».

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