Matteo Renzi sul Qatargate: "A sinistra doppia morale, e poi ero io che non rispettavo i valori...."
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Matteo Renzi sul Qatargate: "A sinistra doppia morale, e poi ero io che non rispettavo i valori...."

"Il mio ruolo (da conferenziere in Arabia Saudita, ndr) è cosa diversa da chi prende soldi per cambiare la propria opinione. Se mi dicono che chi fa il parlamentare non può fare altro va bene. Basta che ci siano regole uguali per tutti".

Matteo Renzi sul Qatargate: "A sinistra doppia morale, e poi ero io che non rispettavo i valori...."
Renzi e Meloni
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15 Dicembre 2022 - 10.42


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Matteo Renzi ha usato lo scandalo della corruzione nell’Europarlamento per attaccare ancora il Pd e la sinistra. “C’è un atteggiamento di doppia morale a sinistra. Quelli coinvolti nello scandalo Qatar che prendevano borsoni di soldi per incidere sui processi decisionali nelle istituzioni sono gli stessi che se ne erano andati dal Pd perché dicevano che io non rispettavo i valori della sinistra”.

«Il mio ruolo (da conferenziere in Arabia Saudita, ndr) è cosa diversa da chi prende soldi per cambiare la propria opinione. Se mi dicono che chi fa il parlamentare non può fare altro va bene. Basta che ci siano regole uguali per tutti. Credo che quel mondo lì sia uno dei più interessanti dei prossimi anni».

«I Paesi del Golfo divengono importanti perché, primo, gli americani hanno abbandonato quei paesi ed è nato un rapporto molto interessante fra i Paesi arabi e Israele. Il mondo di oggi è un mondo in cui la democrazia è a rischio, la democrazia non la esporti più. Quindi hai un problema in quell’area».

Sul caso “Open”

Sulla vicenda dell’incontro «di routine» all’autogrill con il funzionario dei Servizi segreti Marco Mancini «qualcuno ha violato il segreto di Stato. Violare il segreto di Stato porta a 24 anni di carcere». 

«Lo scopriremo solo vivendo, ho un paio di idee», ha proseguito l’ex premier e di fronte ad un riferimento a Giuseppe Conte ha replicato: «chiamatelo e chiedetegli semplicemente perché ha detto che ha ricevuto quella carta quando era a palazzo Chigi e poi ha detto no, mi sono sbagliato. Anche i giornalisti non possono violare il segreto di Stato. Hanno il segreto professionale, importante, che per me va difeso, ma anche i giornalisti sono chiamati a rispettare il segreto di Stato, persino loro».

«Ho presentato in queste ore una denuncia di 39 pagine al Comando dei Carabinieri del Senato perché lo trasmetta al pubblico ministero che segue queste vicenda, in cui spiego perché questa storia non sta in piedi neanche con gli stecchetti. Vediamo se ha ragione chi dice come `Report´ che c’era una professoressa, che il padre stava male».

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