Pd: con Bonaccini i maggiorenti del partito ma ai gazebo Schlein potrebbe fare il pieno
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Pd: con Bonaccini i maggiorenti del partito ma ai gazebo Schlein potrebbe fare il pieno

Congresso del Pd, i giochi non sono ancora conclusi e si deve capire se ci saranno altre candidature come Matteo Ricci. Ma c'è una ventata di novità.

Pd: con Bonaccini i maggiorenti del partito ma ai gazebo Schlein potrebbe fare il pieno
Stefano Bonaccini e Elly Schlein
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5 Dicembre 2022 - 19.12


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Bonaccini e Schlein: un amministratore dalla storia lunga e consolidata e una giovane (giovane rispetto all’età media dei politici affermati) dal piglio maggiormente movimentata anche se con alle spalle tre anni di vice-presidente della regione Emilia-Romagna proprio con Bonaccini.

– È una gara a tenere lontane le correnti, quella che avviata da Elly Schlein e Stefano Bonaccini nelle prime ore del confronto per la segreteria del Partito democratico. E se così è, allora in vantaggio è la deputata appena entrata in campo. Perché a sentire alcuni esponenti dem di primo piano, «è in corso uno spostamento generale delle aree politiche del Pd verso Stefano Bonaccini». E non si tratta solo di nomi come Lorenzo Guerini o Matteo Orfini, che non hanno mai fatto mistero delle loro simpatie per il presidente dell’Emilia-Romagna. Ma anche sindaci, governatori di Regione, vertici dell’attuale dirigenza dem. 

Con Schlein, al contrario, resterebbe la sinistra dem – ieri Peppe Provenzano era fra i 600 del Monk – oltre a qualche esponente vicino a Enrico Letta e alla componente che guarda a Dario Franceschini

Il presidente dell’Emilia-Romagna ha incassato sabato il sostegno del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che oggi annuncia di volere cambiare il gruppo dirigente del Pd dalla A alla Z e prepara, da coordinatore della mozione Bonaccini, un «comitato promotore pieno di donne capaci e giovani» per «candidare alla guida del Pd una classe dirigente che viene dei territori, nuova stimata dei cittadini e pragmatica».

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 Una classe dirigente che, così descritta, riporta ai sindaci e agli amministratori locali. Anche fra queste figure, Stefano Bonaccini sta facendo il pieno. Oltre a Nardella, guardano a lui il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e potrebbero arrivare endorsement di peso anche da sindaci del Sud. Si parla di un lento ma progressivo avvicinamento di Vincenzo De Luca, ad esempio

 Il presidente della Regione Campania è stato, almeno fino ad oggi, il campione del `partito del Sud´ interno al Pd contro l’idea di Autonomia Differenziata.

 Un tema, questo, che rischia di essere divisivo nel partito. Bonaccini, ad esempio, aveva aperto alla riforma, pur respingendo il contenuto della proposta Calderoli. «Difficile immaginare De Luca che sostiene Bonaccini», spiega una fonte parlamentare che allarga il discorso anche a Francesco Boccia, altro nome che viene dato in `«avvicinamento» a Bonaccini sebbene sembri trattarsi più di boatos da Transatlantico che non di notizie con un fondamento nella realtà. 

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Chi, fra i sindaci, sembra determinato a giocare la sua partita è Matteo Ricci. Il primo cittadino di Pesaro e coordinatore dei sindaci dem ha già fatto sapere di essere interessato a candidarsi ed ha avviato da tempo un tour di ascolto per l’Italia. 

Dice che «si sta mettendo in moto una bella energia, nonostante il percorso sia bizzarro. Noi abbiamo preso sul serio la costituente e da due mesi siamo in campo girando l’Italia a casa degli elettori delusi, oggi siamo in Umbria a Gualdo Tadino. E abbiamo messo davanti le idee, le prime 10 le abbiamo già presentate dicendo che vogliamo un pd del riscatto sociale e per un nuovo modello di sviluppo: una forza del benessere equo e sostenibile».

 E annuncia: «Il 16 dicembre tireremo le somme di questo tour meraviglioso nella provincia italiana. Quello sarà il momento. Prima le idee poi le candidature», spiega ancora Ricci per il quale «bisogna vivere questo congresso come una competizione cooperativa. Non c’è nulla da prendere, c’è da lavorare. Dobbiamo ridefinire progetto, identità, linguaggio e organizzazione. E dobbiamo essere combattivi, aperti e sorridenti se vogliamo creare entusiasmo e rimettere in moto la speranza». 

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Rimane da capire come si schiereranno due nomi molto attesi in questa campagna congressuale, Da una parte Andrea Orlando e dall’altra Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci dem. Il primo continua a battere sul tasto della costituente e dei temi. Anche oggi, l’ex ministro del Lavoro ha avanzato una proposta di modifica della Carta dei Valori introducendo l’obiettivo di una crescita sostenibile ed equa.

Orlando sarebbe stato impressionato positivamente dal discorso tenuto domenica da Elly Schlein e avrebbe colto alcuni passaggi condivisibili, come quelli riguardanti il rapporto tra Stato e mercato oppure la critica al modello di sviluppo neoliberista o, ancora, sul tema dei nuovi lavori. Date queste premesse, un dirigente dem di lungo corso azzarda un pronostico: «Bonaccini, sul quale stanno confluendo le varie aree politiche del partito, vincerà il congresso fra gli iscritti. Ma nel secondo tempo, quando si voterà ai gazebo con tutti, sarà Schlein a imporsi»

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