Forza Italia, malumore verso il governo Meloni: troppi errori evitabili
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Forza Italia, malumore verso il governo Meloni: troppi errori evitabili

Il vicepresidente della camera di Forza Italia Giorgio Mulè spiega perché il primo mese del governo Meloni non piace ai cosiddetti centristi

Forza Italia, malumore verso il governo Meloni: troppi errori evitabili
Gorgio Mulè
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12 Novembre 2022 - 10.53


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il governo Meloni si è insediato da meno di un mese ma già lo scontro interno è palpabile. Prima il decreto sui rave party, poi il reintegro in servizio dei medici no-vax, infine il superbonus. “Sono errori che si sarebbero potuti evitare se ci fosse stata una condivisione a priori” dice Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, portavoce dei malumori di Forza Italia in questo primo mese di governo Meloni. “Ci sta pure una fase di rodaggio, ma questa fase deve finire. Tre indizi fanno una prova: ora basta, ci si ferma e si condividono i provvedimenti. Anche per evitare scontri”. 

Alla domanda sulla necessità di una cabina di regia, Mulé chiarisce: “Su alcuni temi che marcano il cammino del governo sì, per tutto il resto no: sarebbe la spia di una mancata fiducia”. E invece Forza Italia vuole “curarne le fondamenta. Ma non possono fare a meno di noi per una questione aritmetica – siamo decisivi – e di lealtà politica”.

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L’ultimo mal di pancia azzurro arriva sul Superbonus: “Non si può alzare il ponte levatoio del Superbonus mentre c’è qualcuno che sta per cominciare i lavori. Non possiamo buttare queste persone nel fosso. Per tutti i lavori che arrivano a dama al 31 dicembre 2022 deve valere il 110%. Non si può dare uno schiaffo a chi finora si è affidato alle leggi”. Ma la lista è lunga e prevede anche il reddito di cittadinanza. “Per chi ne ha bisogno, guai a chi lo tocca. Vanno invece migliorate le politiche attive del lavoro”. Infine, i migranti. Silvio Berlusconi ha fatto trapelare il suo pensiero, avrebbe dato priorità al salvataggio dei migranti a bordo della Ocean Viking. 

“La Francia ha commesso un errore politico – afferma Mulè – Macron è rimasto imbrigliato nella tenaglia di Marine Le Pen e ha risposto in maniera sproporzionata”, tuttavia “serviva un’accoglienza degna di questo nome: le persone andavano fatte sbarcare. Sui rapporti diplomatici c’è stato un cortocircuito fra Italia e Francia, un misunderstanding”.

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