Bonaccini insiste: "Le previsioni si possono ribaltare"
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Bonaccini insiste: "Le previsioni si possono ribaltare"

Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. "Bisogna fare proposte credibili e affidabili"

Bonaccini insiste: "Le previsioni si possono ribaltare"
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24 Agosto 2022 - 17.23


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Lui non si dà per vinto e ricorda la sua elezione a presidente della regione quando sovvertì tutti i sondaggi. Ma obiettivamente la storia è diversa, anche se è giusto sperare e impegnarsi. “La partita elettorale è difficile ma «le previsioni si possono ribaltare». Lo dice in un’intervista il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

«Non bisogna essere né spaventati, né preoccupati» aggiunge. Per l’esponente dem bisogna guardare poco i sondaggi e «fare proposte credibili e affidabili. E sono persuaso che, così, si può convincere almeno una parte dei tantissimi indecisi che ancora ci sono». Letta «non ha bisogno di consigli. Ma sa anche lui che abbiamo davanti un mese per fare una proposta al Paese, pochi punti, molto netti. E per mobilitare il territorio».

Il governatore dell’Emilia Romagna è soddisfatto delle liste nella sua Regione: «Ringrazio il segretario nazionale perché, così come avevo chiesto, quasi tutti i nostri candidati sono riconosciuti e riconoscibili». Un Partito grande come il Partito Democratico «o è plurale o non è – sottolinea -. Il Pd è stato fatto nascere per portare culture diverse nello stesso contenitore».

Dopodiché, «un domani, con calma, una discussione sulle correnti e il loro consenso reale andrà aperto. E anche sulla selezione della classe dirigente». Ora «pensiamo alle elezioni – sottolinea – . Questo è un appuntamento molto particolare, contro una destra che non è fascista ma ha tratti poco liberali e antieuropeisti». Venendo alla rottura dell’alleanza alle Regionali da parte del M5s, secondo il governatore, per la seconda volta, c’è stato «un errore di Giuseppe Conte. Scegliere di andare soli nella convinzione di prendere più voti, dopo aver chiamato i cittadini alle primarie, significa fare gli interessi del partito e non del territorio. La stessa logica che ha portato alla caduta del governo Draghi». 

Renzi e Calenda «hanno sbagliato – conclude -. Con questa legge elettorale, che spero cambi presto, l’unica alternativa numerica per battere il centrodestra è stare col centrosinistra».

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