Elisabetta Piccolotti (Si): "Contro di me il fango di un sistema maschilista e sessista"
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Elisabetta Piccolotti (Si): "Contro di me il fango di un sistema maschilista e sessista"

La dirigente di Sinistra Italiana è stata attaccata in base alla falsa notizia secondo la quale avrebbe avuto un seggio sicuro perché moglie di Nicola Fratoianni"

Elisabetta Piccolotti (Si): "Contro di me il fango di un sistema maschilista e sessista"
Elisabetta Piccolotti
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10 Agosto 2022 - 17.38


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Immancabile è arrivata la polemica sessista, ovviamente campata in aria. Ma i social spesso e volentieri sono fogne e come tali devono essere considerati.

«Il famoso collegio uninominale non era per Elisabetta Piccolotti: erano due, per Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro, e io ne sono davvero felice. Ringrazio le centinaia di persone che mi hanno espresso solidarietà, ricordando i miei 24 anni di impegno e passione politica, tutti fuori dal Parlamento e a prescindere dal mio matrimonio con Fratoianni.»

 Lo scrive su Facebook Elisabetta Piccolotti della segreteria nazionale di Sinistra Italiana dopo le polemiche sui social e su alcuni quotidiani della destra sull’ipotesi di una sua candidatura perché moglie di Nicola Fratoianni.

«A tutti gli altri vorrei dire solo una cosa – prosegue l’esponente di SI – a credere a quello che scrivono certi campioni destrorsi, renziani e pentastellati si può finire – a volte inconsapevolmente – a fare la parte degli utili idioti del sistema mediatico e di potere di questo Paese. Un sistema maschilista e sessista, fondato sulla demolizione del valore e della storia delle donne e sulla loro riduzione ad orpello degli uomini. Volete sapere se mi candiderò nel proporzionale? Ho riflettuto molto ieri su questa cosa, ma non perché sono preoccupata dall’ondata di putrido fango che mi è piovuta addosso, ma perché invece sono preoccupata che questo fango possa nuocere a ciò a cui tengo di più, a ciò a cui ho dedicato la vita intera: la sinistra, l’ecologismo e la comunità di uomini e donne che con tante fatiche e tanti sacrifici hanno lottato affinché le nostre proposte avessero una rappresentanza autonoma e forte. È a loro che non voglio in alcun modo nuocere, ed è per questo che è a loro che va la scelta».

«Deciderà l’assemblea nazionale del mio partito se sono utile o sono d’intralcio, se candidarmi e dove, come sempre è stato. Decideranno loro e non due maschi in una stanza, e giudicheranno se il mio profilo è utile ad accrescere il consenso della nostra lista. È così che si fa nelle esperienze collettive: non io, ma noi.»

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