Elezioni, Serracchiani: "La decisione di Calenda è incomprensibile e irresponsabile"
Top

Elezioni, Serracchiani: "La decisione di Calenda è incomprensibile e irresponsabile"

Serracchiani: "Credo che sia una rottura assolutamente incomprensibile, irresponsabile, e che oggettivamente ci lascia basiti perché noi abbiamo fatto tutto quello che con generosità potevamo fare e siamo stati traditi".

Debora Serracchiani
Debora Serracchiani
Preroll

globalist Modifica articolo

8 Agosto 2022 - 11.54


ATF

Deborah Serracchiani, in un’intervista a Qn, ha commentato con stupore la decisione di Carlo Calenda di rompere l’alleanza appena sottoscritta con il Pd.

“Credo che sia una rottura assolutamente incomprensibile, irresponsabile, e che oggettivamente ci lascia basiti perché noi abbiamo fatto tutto quello che con generosità potevamo fare e siamo stati traditi”.

“A giudicare dai commenti successivi alla rottura – sottolinea – direi anche che Calenda abbia seguito le sirene di coloro che da Forza Italia sono transitati nella sua formazione”. Parlando delle alleanze fatte dal Pd al centro delle polemiche precisa: “Questa pessima legge elettorale ci costringe a fare alleanze elettorali, che nel campo del centrodestra sono state più facili perché lì ormai c’è un capo soltanto che si chiama Giorgia Meloni, e più complesse nel nostro campo”.

E prosegue: “Noi con generosità abbiamo cercato di mettere assieme tutti coloro che hanno una idea alternativa a quella della destra e basata su una visione europeista e sulla lotta alle disuguaglianze. Eravamo ben consapevoli delle diverse sensibilità e le rispettavamo. Era giusto, doveroso provarci”. Secondo Serracchiani “non è che Calenda può alzarsi e dire, io con Fratoianni e Bonelli non ci sto. Aveva già accettato che la coalizione fosse larga sapendo chi avrebbe compreso. E invece ha stracciato l’accordo, con motivazioni che fa fatica lui stesso a spiegare. Perché la verità è che non ha pensato all’interesse del Paese”. Definisce un “non luogo” il centro: “La scelta è fra gli amici di Orban e Putin e chi ha lavorato per l’Europa della solidarietà”

Native

Articoli correlati