Elezioni, Fratoianni: "Le mie priorità non cambiano, devo battere la destra"
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Elezioni, Fratoianni: "Le mie priorità non cambiano, devo battere la destra"

Fratoianni: "Per quello che ci riguarda non è cambiato nulla. C'è una campagna elettorale difficile da attraversare con passione, il mio avversario è la destra italiana, e le mie priorità sono l'agenda sociale e quella ecologica". 

Elezioni, Fratoianni: "Le mie priorità non cambiano, devo battere la destra"
Nicola Fratoianni
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8 Agosto 2022 - 12.24


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Nicola Fratoianni non sembra scomporsi dopo l’addio di Calenda alla coalizione col Pd, anzi. Il segretario di Si, in un’intervista a Repubblica, ha sottolineato il suo impegno nel provare a sconfiggere la destra, oltre al secco no alla possibile alleanza col M5s.

“Per quello che ci riguarda non è cambiato nulla. C’è una campagna elettorale difficile da attraversare con passione, il mio avversario è la destra italiana, e le mie priorità sono l’agenda sociale e quella ecologica”. 

“Certo è mutato per l’ennesima volta il quadro politico. Ma in queste settimane ho tenuto un profilo lineare: tenere al centro i contenuti e costruire un assetto più largo possibile”. Fratoianni resta sulla sua posizione sul M5S: “La mia posizione su una possibile apertura ai 5S è nota”. 

“Ho detto più volte che sarebbe stato auspicabile il massimo allargamento possibile. Perché anche battere la destra è un programma”. E sulla possibilità di un patto di governo con il Pd precisa: “Non credo che quello che è capitato indichi la necessità di cambiare la natura del nostro patto. Al Nazareno abbiamo indicato chiaramente qual è il punto fondamentale dell’accordo, ossia la difesa del nostro assetto democratico. Punto che considero profondamente politico”. 

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E prosegue: “Poi noi abbiamo nel programma delle convergenze con il Pd, ma anche delle divergenze, com’ è noto, a partire dalle idee sul modello Draghi. L’idea di trasformare l’accordo con il Pd in un patto di governo sarebbe dunque irrispettoso, proprio in virtù della modalità corretta con cui ci siamo posti di fronte al Paese”

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