Draghi, la Lega sfida Pinocchio: "Noi leali e responsabili, da M5s e Pd un teatrino"
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Draghi, la Lega sfida Pinocchio: "Noi leali e responsabili, da M5s e Pd un teatrino"

Lo dicono i capigruppo della Lega a Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, nel corso dell'assemblea dei parlamentari con Matteo Salvini.

Draghi, la Lega sfida Pinocchio: "Noi leali e responsabili, da M5s e Pd un teatrino"
Matteo Salvini con Savoini
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18 Luglio 2022 - 21.53


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Gente senza ritegno politico visto che è dall’inizio del governo Draghi che la Lega e Salvini cercano di mettere bandierine, di distinguersi, di attaccare tutti i ministri non espressione della destra. Senza considerare la miseranda iniziativa di Salvini di farsi interprete di una misteriosa ‘missione di pace’ talmente super partes da essere organizzata e concordata con l’ambasciata russa e sbugiardata da tutti.

E ora si lasciano andare a frasi degne del miglior Pinocchio:  “La Lega rivendica di essere forza leale e responsabile, ma gli atteggiamenti, le scelte dei 5Stelle hanno fatto mancare quel `patto di fiducia´ di cui ha parlato il Presidente Mario Draghi quando ha detto che “la maggioranza di unità nazionale non c’è più”.

 Lo dicono i capigruppo della Lega a Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, nel corso dell’assemblea dei parlamentari con Matteo Salvini.

«Non è possibile fare finta di nulla: nei prossimi mesi non solo il governo, ma anche il Parlamento sarà chiamato a intervenire su vere emergenze. Il buonsenso suggerisce che le priorità siano lavoro, costo della vita, rincaro di bollette e carburanti, pace fiscale, flat tax, sicurezza e immigrazione, autonomia. Eppure, purtroppo, anche il Pd è protagonista di continue provocazioni totalmente contrarie allo spirito del governo di `unità nazionale´: ius soli, ddl Zan e cannabis», attaccano i due dirigenti di Senato e Camera.

«È un triste teatrino che blocca il Paese, troppo spesso ostaggio di irresponsabili e voltagabbana che negli ultimi mesi di legislatura vorrebbero coltivare il proprio interesse personale anziché l’interesse del Paese reale. Non è quello che merita il Presidente Draghi, ma soprattutto non è quello che merita l’Italia», aggiungono.

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