Governo, Conte avverte Draghi: "Restiamo a certe condizioni, altrimenti siamo fuori"
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Governo, Conte avverte Draghi: "Restiamo a certe condizioni, altrimenti siamo fuori"

"La responsabilità di lasciare che la situazione peggiori senza intervenire non la possiamo condividere. Taglio del cuneo fiscale e salario minimo sono urgenze. Se la risposta è sì noi ci siamo se è no non ci possiamo essere per responsabilità”.

Governo, Conte avverte Draghi: "Restiamo a certe condizioni, altrimenti siamo fuori"
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8 Luglio 2022 - 17.08


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Giuseppe Conte ha parlato per la prima volta dopo il vertice avuto con Mario Draghi nei giorni scorsi. Ospite di Digithon 2022, il leader del Movimento 5 Stelle ha spiegato i contenuti del documento consegnato a Draghi e ha ribadito ancora una volta l’appoggio condizionato all’attuale governo.

“Siamo in un governo di unità nazionale”, “il vero discrimine è rispetto alle priorità” del Paese, ovvero valutare se nel governo “c’è la concreta determinazione ad affrontarle adesso”, a “intervenire ora”. 

“La responsabilità di lasciare che la situazione peggiori senza intervenire non la possiamo condividere”, ha aggiunto l’ex premier, che ha citato il “taglio del cuneo fiscale” e “il salario minimo” tra le urgenze. Poi ha concluso: “Se la risposta è sì noi ci siamo, se è no non ci possiamo essere per responsabilità”.

“Le urgenze sono oggi. Quando dico che il premier Draghi di fronte a un documento così serio deve poter dare delle risposte concrete, è ovvio che deve fare delle verifiche ma non possiamo aspettare né mesi né settimane”, ha ricordato Conte. “Noi ci siamo se la risposta è sì, altrimenti se la risposta dovesse essere no, noi non ci siamo ma per responsabilità”, ha sottolineato.

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Nel documento consegnato a Mario Draghi, “non troverete premure M5s, né un libro dei sogni, qui trovate le urgenze del Paese. E se a queste urgenze, in una situazione serissima, drammatica, non diamo una risposta, capite che non ci sono le condizioni per continuare a condividere una responsabilità rispetto a processi decisionali in cui noi siamo stati marginali”. 

Sul documento ci aspettiamo una valutazione anche da altre forze politiche, anche dal Pd. È su questo che si può ragionare di alleanze. Campo largo? Andiamo vedere quali sono i soggetti, devono essere soggetti che danno garanzie di affidabilità e di leale collaborazione, perché se non si prendono degli impegni agli occhi dei cittadini ma non si può essere conseguenti”.

“Sono molto sereno, io non sto dicendo che cadrà il governo se non verrà realizzato il Ponte sullo stretto di Messina e nemmeno se il governo assumerà per il Pnrr 300 esperti e adesso sono 1500. Qui c’è una questione seria, riguarda la responsabilità nei confronti del Paese. Chi conosce come funziona l’attività parlamentare, lo sa. C’è una responsabilità da parte del M5s, che si è assunta da quando è partito questo governo. Abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con responsabilità con correttezza per dare un contributo quotidiano nelle Aule e nelle commissioni. Noi siamo qui per una missione: migliorare la qualità di vita dei cittadini e diminuire il divario tra il privilegio e i non garantiti, tra chi in questa situazione può arricchirsi ancor di più e chi sarà costretto ad  abbassare le saracinesche”.

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Partite per la vostra vacanza, poi vi aggiorneremo”. Così ha poi scherzato Conte, ironizzando sul fatto se si possa partire o bisogna restare in zona perché cade il governo. 

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