La posizione sfumata di Avvenire: bene riaprire il dibattito, ma senza ideologismi
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La posizione sfumata di Avvenire: bene riaprire il dibattito, ma senza ideologismi

Lo scrive in un editoriale su Avvenire la bioeticista Assuntina Morresi.

La posizione sfumata di Avvenire: bene riaprire il dibattito, ma senza ideologismi
Assuntina Morresi
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26 Giugno 2022 - 12.16


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Una posizione sfumata quella apparsa in un editoriale su Avvenire a firma della bioeticista Assuntina Morresi: «Lo scossone dato dalla Corte Suprema americana può diventare un’occasione importante perché costringe tutti noi, società e politica, a confrontarci anche pubblicamente sulla vita che sboccia nel corpo di un’altra, sulla sua essenza, sul significato personale e sociale e culturale e valoriale del diventare madri, e quindi anche padri».

«Ed è bene – prosegue – che si riapra un confronto pubblico sul tema, purché il più lontano possibile da ideologismi e radicalizzazioni che purtroppo già si leggono, si ascoltano e si vedono (anche in piazze ribollenti), ma sono dannosi per tutti: il rovesciamento della Roe vs Wade non può essere letto come un incidente di percorso a cui rimediare con una futura diversa maggioranza alla Corte Suprema. Sarebbe miope fermarsi a questa lettura: il rovesciamento è avvenuto, sì, per spinta politico-giudiziaria, ma anche perché il mondo sta cambiando e può cambiare di più e meglio».

Secondo Assuntina Morresi, docente di Chimica Fisica a Perugia e membro del Comitato Nazionale di Bioetica, «in questi cinquanta anni l’aborto è stato di fatto vissuto da (quasi) tutte e tutti come un diritto, anche dove le stesse leggi non lo definivano come tale (come in Italia) e la politica, una volta regolamentato l’accesso, se ne è sostanzialmente disinteressata». «Abbiamo assistito in Italia, ciclicamente, a campagne strumentali come quelle contro l’obiezione di coscienza e a favore della pillola abortiva, ma nelle aule parlamentari e dei consessi di governo locale la questione aborto non è mai stata veramente affrontata nel merito – aggiunge -: non si è mai discusso veramente e serenamente di come poter renderne residuale il ricorso, fino a `svuotare´ la legge della tragedia che contiene e che bisogna contenere sino a far sparire».

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