Calenda attacca ancora Anpi e Pagliarulo: "Curiosa retromarcia dopo che per anni ha tifato per Putin"
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Calenda attacca ancora Anpi e Pagliarulo: "Curiosa retromarcia dopo che per anni ha tifato per Putin"

Il 25 aprile il leader di Azioni non andrà nella piazza dell'Anpi, ma in quella della Fiap e di altre associazioni

Calenda attacca ancora Anpi e Pagliarulo: "Curiosa retromarcia dopo che per anni ha tifato per Putin"
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24 Aprile 2022 - 12.02


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Il leader di Azione rispolvera toni da guerra fredda ma almeno (dopo tante sottovalutazioni) comincia a far balenare almeno che il problema fascismo non sia finito.

Il 25 aprile non andrà nella piazza dell’Anpi, ma in quella della Fiap e di altre associazione il leader di Azione Carlo Calenda. «L’Anpi non è l’unica associazione che raccoglie gli ex partigiani» e «i partigiani non erano tutti iscritti all’Anpi e tutti comunisti», dice.

«L’Anpi venne monopolizzata dai comunisti pro Urss», sostiene Calenda, che del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo afferma: «Non mi piace quello che dice. Negare il diritto alla resistenza armata significa cancellare alla radice i valori della Resistenza». Pagliarulo ha però cambiato posizione. «È una curiosa retromarcia la sua – commenta Calenda -, dopo che per anni ha tifato per la Russia di Putin. Cioè per una dittatura».

L’annuncio di un termovalorizzatore per Roma, il candidato sindaco della capitale alle ultime amministrative lo commenta con un «allelulia!». «Ma già vedo le barricate della sinistra estrema e dei 5 stelle», aggiunge. «Dobbiamo sostenere in tutti i modi la costruzione di questo impianto che è una scelta di civiltà». Niente apparentamenti alle prossime elezioni politiche. «Neanche morto partecipo al minestrone con i 5 stelle», assicura Calenda che al congresso di Articolo 1 dice di essere «uscito dalla sala mentre parlava Di Maio».

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L’attuale ministro degli Esteri lo considera «il principale responsabile di tutto ciò che non s’è fatto in campo energetico». Nello specifico, dice che al Mise, dopo di lui, Di Maio «ha cancellato il progetto per il gasdotto da Israele» e «abolito l’acquisto di 2 navi di rigassificazione».

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