La Russa (Fdi): "Usiamo il reddito di cittadinanza per aumentare le spese militari"
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La Russa (Fdi): "Usiamo il reddito di cittadinanza per aumentare le spese militari"

Il senatore di Fratelli d'Italia: "le spese della difesa non sono inutili, sono una necessità"

La Russa (Fdi): "Usiamo il reddito di cittadinanza per aumentare le spese militari"
Ignazio La Russa
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28 Marzo 2022 - 14.58


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Per Ignazio La Russa, senatore di Fratelli d’Italia, le parole di Joe Biden che ha definito Putin “un macellaio” sono “esagerate e quindi pericolose, perché possono costringere il nemico a gesti inconsulti”. 

“Non ho parole di plauso per il modo in cui Biden e lo stesso Draghi hanno esagerato nell’indicare Putin non solo come nemico, e ci sta, non solo come aggressore, e si deve indicarlo come tale, ma come mostro da mettere all’angolo” ha detto La Russa a margine di una conferenza stampa a Milano. 

“Questo è molto pericoloso perché può costringere il nemico a gesti inconsulti. E quindi fargli temere che vi sia un obiettivo diverso da quello di avere un’Ucraina libera” ha continuato La Russa. 

“I russi – ha aggiunto La Russa – devono al loro interno decidere che cosa fare di Putin. Non tocca a noi decidere il futuro della Russia, a noi tocca decidere il futuro dell’Europa, dell’Ucraina, dell’Italia e del resto dei Paesi europei”.

Accanto però a questo appello alla moderazione, La Russa accompagna una proposta leggermente in opposizione: ossia utilizzare i soldi del Reddito di Cittadinanza per finanziare le spese militari italiane. 

“Mi rendo conto della crisi. Ma nessuno chiede di arrivare subito al 2%. E comunque si potrebbe usare una quota del reddito di cittadinanza”, dice La Russa. Che poi aggiunge: “Chiediamo una norma che aiuti chi veramente ha bisogno. Questa ha sostenuto anche delinquenti e mafiosi – ha detto parlando del Reddito di cittadinanza – e le spese di Difesa non sono inutili, sono una necessità”.

 L’ex ministro della Difesa ha presentato un ordine del giorno per alzare al 2% del Pil le spese militari perché “crediamo che rispondere a impegni presi molto tempo fa con la Nato significa avere voce in capitolo nelle decisioni: cioè più libertà e indipendenza”.

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