Elisabetta Belloni, il retroscena: perché è saltato il suo arrivo al Quirinale
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Elisabetta Belloni, il retroscena: perché è saltato il suo arrivo al Quirinale

Sembrava fatta dopo gli annunci di Matteo Salvini e Giuseppe Conte, poi è successo qualcosa di imprevedibile: dalla bocciatura in tv di Renzi alla ritrattazione del segretario della Lega

Elisabetta Belloni, il retroscena: perché è saltato il suo arrivo al Quirinale
Elisabetta Belloni
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30 Gennaio 2022 - 10.50


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Due giorni fa, addirittura, era stata data per cosa fatta, ma la candidatura al Quirinale di Elisabetta Belloni è stata bruciata nel giro di poche ore: Matteo Salvini e Giuseppe Conte erano usciti dai rispettivi incontri dicendo di aver trovato una quadra su una candidatura di livello e si trattava di una donna. L’asse gialloverde si era ricomposto intorno alla figura di Elisabetta Belloni.

Ma poi cos’è accaduto? Perché è sfumato tutto? A quanto pare si è scatenata una guerra sia nel centrodestra che nel centrosinistra: Forza Italia si sarebbe sfilata dall’accordo. Matteo Renzi in diretta televisiva ha sparato bordate sulla Belloni, ricordando come solo in alcuni Paesi tutt’altro che democratici ci sono persone dei servizi segreti a ricoprire alti incarichi politici. Infine lo stesso Di Maio che, con un comunicato d’agenzia ha fatto sapere di trovare “indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso”. Insomma, si è scatenata una guerra.

Successivamente lo stesso Salvini ha mischiato le carte in tavola spiegando, e rinnegando se stesso, che l’idea della Belloni, non era la sua, ma del centrosinistra. Poi è stato il segretario Pd Letta a tirarsi indietro e affondare l’ipotesi della Belloni, “una servitrice dello Stato ai massimi livelli, che mi è stata proposta ieri da segretari Pd e M5s” ha detto il leader della Lega.

“Vado ieri, mi fanno un elenco di 5 nomi, allora io dico grazie, datemi due ore ne parlo con gli alleati, – ha ricostruito Salvini – Cerco di capire, poi a notte inoltrata, quel nome non c’era più. Ho rilanciato Cartabia e il nome di un altro ministro, alle 10,36, visto che ho continuato a ricevere dei rifiuti, ho convenuto che fosse più serio chiedere a Mattarella se fosse disponibile, altrimenti stavamo ancora a parlare di schede bianche”.

Dunque, secondo quanto ricostruito da Salvini, non solo non era vera l’idea che la Belloni fosse un nome frutto di una intesa fra Lega e M5s, ma sarebbe saltato dopo che Letta ha cambiato idea, dicono fonti parlamentari, su pressione del suo gruppo parlamentare o quando meno di una parte.

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