Gli 007: "Attenzione alle ingerenze di Putin sulle elezioni ma anche a crisi alimentare e gas"
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Gli 007: "Attenzione alle ingerenze di Putin sulle elezioni ma anche a crisi alimentare e gas"

Sono i temi discussi oggi al Copasir nel corso dell'audizione, durata circa di due ore, della direttrice del Dis, Elisabetta Belloni.

Gli 007: "Attenzione alle ingerenze di Putin sulle elezioni ma anche a crisi alimentare e gas"
Elisabetta Belloni
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3 Agosto 2022 - 22.54


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Elezioni e Russia? Quali problemi? Da parte dell’intelligence c’è attenzione alla disinformazione ed ai tentativi di ingerenza, specie in un periodo di campagna elettorale accesa come quello che ci separa da 25 settembre, ma le preoccupazioni maggiori sono rivolte alle ricadute della guerra in Ucraina: in particolare, la crisi alimentare determinata dal blocco del grano ha già fatto impennare i flussi migratori verso l’Italia e le partenze potrebbero ulteriormente aumentare nei prossimi mesi.

È uno dei temi discussi oggi al Copasir nel corso dell’audizione, durata circa di due ore, della direttrice del Dis, Elisabetta Belloni.

L’ambasciatrice ha svolto una lunga relazione toccando tutti i fronti caldi che impegnano i servizi; ha quindi risposto alle domande dei membri del Comitato. Sulla vicenda delle interlocuzioni di Antonio Capuano, il consulente del leader leghista Matteo Salvini, con l’ambasciata russa, Belloni – a quanto si apprende – ha ribadito quanto già dichiarato, anche per iscritto allo stesso Copasir, dall’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli e cioè che non sono emersi profili di rischio per la sicurezza nazionale e che quanto pubblicato in merito da alcuni quotidiani non è attribuibile all’intelligence italiana.

Largo spazio nell’audizione, come d’obbligo, alla guerra Russia-Ucraina. La valutazione della situazione sul campo non fa prevedere tempi brevi per una risoluzione del conflitto. Approvvigionamento del gas e crisi alimentare sono tra le ricadute più immediate per la sicurezza nazionale. Per quanto riguarda il primo aspetto, le previsioni sembrano essere meno catastrofiche di quanto temuto inizialmente.

Grazie alle iniziative messe in campo dal Governo – come i nuovi accordi con Paesi come Algeria, Congo, Angola, Qatar, Egitto, il rigassificatore di Piombino – il taglio dei flussi da Mosca sarà gestibile nei prossimi mesi. Più complicato contenere gli effetti del blocco del grano: bisognerà verificare se alla prima nave partita da Odessa ne seguiranno altre. E comunque è già dilagata una crisi alimentare in Africa che ha determinato un balzo delle partenze di migranti verso l’Italia; crisi che si aggiunge ad un quadro deteriorato dal punto di vista politico ed economico in Libia e Tunisia, i Paesi che ospitano i porti da cui salpa il maggior numero di imbarcazioni. Gli sbarchi hanno così superato quota 42mila (contro i 30mila dello stesso periodo del 2021) e sembrano destinati a crescere ulteriormente nei prossimi mesi senza una stabilizzazione di Libia e Tunisia che non sembra vicina.

La direttrice del Dis ha riferito anche sulle ulteriori tensioni che giungono dall’area balcanica, dove l’Italia ha il contingente più numeroso (circa 640 unità) impegnato nell’operazione Nato Kfor in Kosovo.
Su un’altra minaccia che tiene in allerta gli 007, quella cyber, si registra un appello al Governo delle Regioni, che definiscono «insufficienti» gli stanziamenti in materia nell’ambito del Pnrr: «servono fondi anche per la formazione continua del personale impiegato nelle Pubbliche Amministrazioni».

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