Voto per il Quirinale: attenti a non farlo diventare come l'elezione del Papa del 1270 a Viterbo...
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Voto per il Quirinale: attenti a non farlo diventare come l'elezione del Papa del 1270 a Viterbo...

Montecitorio non è un conclave e i grandi elettori non sono cardinali. Tuttavia la reazione del popolo viterbese potrebbe rappresentare uno stimolo per essere solleciti e non accentuare la distanza dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni

Voto per il Quirinale: attenti a non farlo diventare come l'elezione del Papa del 1270 a Viterbo...
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Nuccio Fava Modifica articolo

4 Gennaio 2022 - 23.19


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C’è grande incertezza e in molti tirano in ballo la prolungata esperienza della chiesa romana con il conclave di Viterbo del 1270 e durato quasi 3 anni dopo la sollevazione del popolo viterbese e la decisione del Podestà di rinchiudere I cardinali nel palazzo dei papi fino all’elezione.

Naturalmente Montecitorio non è un conclave e i grandi elettori non sono cardinali. Tuttavia la reazione del popolo viterbese potrebbe rappresentare uno stimolo per essere solleciti e non accentuare la distanza dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Il tempo è una componente fondamentale della vita personale collettiva e non si può abusarne a danno dei cittadini amministrati e dei problemi che devono essere affrontati.

Potranno causarlo il danno i vari tatticismi e le manovre sotterranee dei possibili candidati. Anche per quanto riguarda la richiesta di una candidata donna al Quirinale manca ancora però l’indicazione di un nome significativo indispensabile a caratterizzare chiaramente la personalità e il valore di una tale scelta. C’è poi ,ma  al tempo stesso non c’è, la candidatura di Berlusconi.Inopportuna sia per l’età ma anche per gli innumerevoli impegni ,anche giudiziari

. Gli altri nomi circolati in abbondanza e a ripetizione sui giornali e TV non sembrano rappresentare  le tanto declamate caratteristiche per un consenso ampio e trasversale. Ritenuto tanto necessario ed importante per non contraddire la linea complessiva del governo. Pur con non pochi contrasti e difficoltà ha operato complessivamente in modo positivo per il nostro paese e per l’Europa. Condizione non troppo frequente per l’Italia accompagnata del resto da riconoscimenti in sede europea ed internazionale. Patrimonio che  sarebbe irresponsabile disperdere e annullare.

Chiaro che queste considerazioni portano Mario Draghi quale candidato ideale ed obbligato  al Quirinale. Personalmente  avrei preferito che proseguisse la sua azione al governo nell’interesse sia dell’Italia che dell’Europa. Ma se ciò risultasse impossibile la soluzione di Draghi al Quirinale sarebbe l’unica possibile.

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