Meloni fuori controllo: "Lucano si fregava i soldi per gli immigrati ma lo difendono perché è uno di loro"
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Meloni fuori controllo: "Lucano si fregava i soldi per gli immigrati ma lo difendono perché è uno di loro"

La capa di Fratelli d'Italia tira in ballo il mondo intero pur di non dire una cosa semplice: il fascismo fu una dittatura criminale e non voglio voti fascisti

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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3 Ottobre 2021 - 10.01


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Giorgia Meloni pur di non ammettere esplicitamente che il fascismo sia una dittatura, e soprattutto un reato, è stata capace di tirare in ballo Mimmo Lucano: una persona straordinaria che ha messo la propria vita al servizio degli ultimi e degli emarginati.
Strategia elettorale al quanto singolare ma ben chiara: non lo dice per non perdere quell’abbondante parte di elettorato filo-fascista.
“Mimmo Lucano, sindaco di Riace, condannato in primo grado a 13 anni di carcere per reati come associazione a delinquere, truffa aggravata, peculato. Impossibile elencarli tutti, gli sono contestati oltre 22 reati. Per la sinistra non solo è innocente, è un eroe: perché è uno di loro. Carlo Fidanza invece viene condannato a morte per 10 minuti di video senza che sia stata fatta nemmeno un’indagine. Perché è uno di noi. E con lui veniamo condannati tutti, migliaia di militanti appassionati che in questi anni hanno preso un partito dal niente e contro tutto e tutti lo hanno portato ad essere il primo partito italiano”.

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Per quanto si possa fingere di non vederlo, era tutto studiato. Scientificamente, a tavolino. A due giorni dalle elezioni. Non da fanpage, ma da un intero circuito, o circo, se vogliamo.

Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, con un video pubblicato sui social passa al contrattacco sulla vicenda legata al servizio di Fanpage trasmesso da Piazzapulita e relativo alla condotta di alcuni esponenti di Fdi nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano.
“Non è che per caso il problema è questo? Se fossimo davvero le ridicole macchiette neonaziste, i ladri incalliti, i pericolosi sovversivi incapaci di produrre qualsiasi classe dirigente adeguata che volete raccontare, non ci sarebbe bisogno di usare questi metodi contro noi. Non ci sarebbe bisogno di trappole, di giornalisti infiltrati, di taglia e cuci, di tempi studiati per impedirti di difenderti, di processi sommari in pubblica piazza, non ci sarebbe bisogni di concentrarsi tutti per abbatterne uno”.
“Ma forse – ha proseguito – le cose non sono come appaiono. Forse il tema non è che non siamo presentabili, forse il tema è che non siamo ricattabili. Il problema è che siamo liberi, non abbiamo padroni e per questo non abbiamo neanche protettori, per questo possiamo dire quello che pensiamo e fare quello che consideriamo giusto: questo, sì, in Italia fa paura a molti e crea invidia in moltissimi che non hanno gli stessi attributi”. “Io -dice- non sarò mai indulgente con chi tra i nostri dovesse sbagliare. So che chi sbaglia in questo sistema malato ci condanna tutti, ma la morale da voi non lo accetto. Voi politici che difendete uno che si fregava i soldi per gli immigrati per farci gli affari suoi, la morale non la potete fare nemmeno al mostro di Loch Ness”.

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