Il nuovo Pd si riorganizza, sei saggi per le Agorà democratiche: tra loro Cottarelli e Carofiglio
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Il nuovo Pd si riorganizza, sei saggi per le Agorà democratiche: tra loro Cottarelli e Carofiglio

Il segretario Letta: "Questo è il nostro sforzo di costruzione di un campo molto più largo". Parteciperanno anche Elly Schlein, Annamaria Furlan, Andrea Riccardi e Monica Frassoni

Enrico Letta
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2 Settembre 2021 - 10.47


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Una nuova linea per il Pd tracciata dal suo segretario Enrico Letta.

Lo scrittore Gianrico Carofiglio, il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, l’ex segretaria della Cisl Annamaria Furlan. E poi Monica Frassoni, Carlo Cottarelli ed Elly Schlein. Sono i componenti dell’Osservatorio degli indipendenti delle Agorà democratiche.

Sono questi i nomi annunciati dal segretario del Pd alla festa dell’Unità a Bologna.

“Sei persone che hanno accettato di accompagnare questo processo, esterne al partito, grandi personalità che danno il segno di cosa vogliamo fare – ha detto Letta – Questo è il nostro sforzo di costruzione di un campo molto più largo. Saranno l’osservatorio degli indipendenti delle agorà, un modo per rappresentare un impegno plurale, di allargamento”.

Letta li presenta uno a uno. Carofiglio, “uno degli autori più venduti di Italia ma l’ho scelto perché sta pensando il modo con il quale la politica può rapportarsi con le persone con la parola”.

Riccardi, “una persona alla quale anche tengo moltissimo, il fondatore della comunità di Sant’Egidio che rappresenta oggi la capacità di esprimere solidarietà e accoglienza nel modo più moderno e europeo”.

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Furlan, “ex segretario Cisl, una donna che ha fatto un percorso molto forte nel mondo del lavoro”.

Frassoni, che “ci aiuterà sui temi dello sviluppo sostenibile”. Cottarelli, “al quale sono molto legato”. Schlein, che “rappresenta la capacità di mettere in politica il coraggio della novità”.

“Abbiamo la consapevolezza che noi non bastiamo – ha detto Letta – ma abbiamo il dovere di fare una proposta vincente per le prossime elezioni politiche. La nostra non può essere una proposta di risulta, se gli altri non si presentano, se fanno errori. Dobbiamo costruire una proposta maggioritaria”, scandisce dal palco di Bologna. Il traguardo, insomma, è fissato al 2023. Non solo Pd, è il refrain ma un “mosaico di pluralità” che Letta ha ricercato, tassello per tassello, anche nella creazione di un osservatorio ‘degli Indipendenti’ che accompagnerà il percorso di costruzione dal basso del programma dem. Ne fanno parte 3 donne e 3 uomini “che rappresentano – spiega il segretario – la fiducia nel nostro sforzo di allargamento e di costruzione di un campo più largo e vincente per rappresentare un impegno plurale”.

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Su Repubblica Gianrico Carofiglio chiarisce che “non è come Rousseau”, che “era uno strumento di presunta democrazia diretta, quella della demagogica affermazione dell’uno vale uno”. Con le Agorà democratiche c’è invece “il tentativo di una democrazia deliberativa e partecipativa”, che “rientra nel concetto della delega” a un partito.

“Serve un partito con capacità di ascolto, che però non rinunci al suo ruolo”. 

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