Ikram Nzihi è stata liberata in Marocco: era stata incarcerata a giugno
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Ikram Nzihi è stata liberata in Marocco: era stata incarcerata a giugno

La ragazza italo-marocchina era stata condannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019.

Ikram Nzihi
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23 Agosto 2021 - 17.48


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Una buona notizia, che speriamo possa ripetersi in futuro per Patrick Zaki.

Ikram Nazih è stata liberata oggi in Marocco”: lo conferma la Farnesina. La ragazza italo-marocchina era stata condannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019.

Pochi minuti prima della conferma della Farnesina il sottosegretario agli Affari Europei Enzo Amendola a margine dell’udienza in appello a carico della studentessa ha detto: “Sono felice di darvi una buona notizia da Marrakech: a breve sarà liberata la giovane cittadina italo-marocchina Ikram Nzihi, incarcerata a giugno in Marocco.

Nel processo d’appello sono state ascoltate le ragioni della difesa e, grazie all’ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali, Ikram uscirà di prigione. La nostra connazionale sta bene, a lei e alla sua famiglia vanno i miei migliori auguri”. 

“In queste settimane – aggiunge – abbiamo lavorato insieme al nostro ambasciatore a Rabat Armando Barucco, al Consolato e di concerto con il ministro Di Maio e la Farnesina. Ad agosto ho seguito il caso personalmente, parlando con le parti interessate e andando a trovare Ikram Nzihi nel luogo di detenzione. Continuano i solidi rapporti tra Italia e Marocco, frutto di un partenariato strategico”. 

“Voglio ringraziare l’ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco e il sottosegretario Enzo Amendola per l’impegno che hanno dedicato alla causa. Assieme abbiamo seguito la vicenda dal primo momento, avendo a cuore unicamente il benessere della nostra connazionale, nel pieno rispetto del lavoro delle istituzioni e della giustizia marocchine: lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo la notizia della liberazione della studentessa italo-marocchina Ikram Nazih.

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