Scelti a destra i candidati per Milano e Napoli: sono Bernardo e Maresca. A Bologna...
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Scelti a destra i candidati per Milano e Napoli: sono Bernardo e Maresca. A Bologna...

Nel capoluogo emiliano corrono Roberto Mugavero, Andrea Cangini e Fabio Battistini, con quest'ultimo favorito.

Maresca e Bernardo, candidati a Napoli e Milano
Maresca e Bernardo, candidati a Napoli e Milano
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7 Luglio 2021 - 11.15


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Si stanno pian piano delineando le candidature per la destra per le principali città: decisi i nomi per Milano e Napoli, mentre per Bologna occorrerà ancora qualche giorno.

Il centrodestra schiera altri due candidati unitari per le prossime amministrative.

Il vertice sulle comunali si è riunito ieri a Roma nella sede dei gruppi parlamentari e ha dato il via libera a Luca Bernardo per Milano e a Catello Maresca per Napoli.

Il primo è un medico, responsabile della casa pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli, il secondo è un magistrato in aspettativa.

A Bologna, l’ultima casella dei cinque Comuni più importanti, l’annuncio si attende entro 48 ore: tra i tre nomi arrivati in finalissima, Roberto Mugavero, Andrea Cangini e Fabio Battistini, potrebbe spuntarla quest’ultimo.

“Io corro per vincere. Milano è in cerca di ripresa, di rilancio. Voglio però partire con una campagna di ascolto, perché la cosa peggiore è non sentirsi considerati. I milanesi hanno voglia di un cambio di passo, dopo il periodo terribile che hanno passato”.

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Così il pediatra Luca Bernardo, il giorno dopo la sua investitura ufficiale. 

Alla domanda su che voto darebbe all’attuale sindaco della città Giuseppe Sala, il neo candidato ha risposto, “insufficiente. Soprattutto in ambito sociale, non mi pare proprio che abbia fatto tutto quello che poteva essere fatto. Ha ragione Feltri, le piste ciclabili vanno fatte in sicurezza e non come le han tracciate finora”.

 “Sono contento dell’adesione convinta di tutte le forze politiche del centro destra al Progetto Napoli che da settimane vado propugnando in giro per una città sempre più sofferente ma con una grande voglia di riscatto dopo oltre 30 anni di governo di sinistra. E sono felice del fatto che si sia discusso di programmi, e non di persone e simboli e ideologie”, queste le parole di Maresca, candidato a Napoli.

I profili scelti sono tutti provenienti dalla società civile e hanno il sostegno dell’intera coalizione. Così, Salvini può rivendicare: tra “i Cinque stelle ci sono insulti, in quello del Pd correnti, noi offriamo un centrodestra unito e compatto” a sostegno di “uomini della giustizia, della cultura, dell’impresa, primari e avvocati”.

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Anche nel centrodestra, però, le frizioni interne non mancano. Chi era presente .- scrive l’Ansa –  racconta di un vertice iniziato in un clima teso e con un nodo in particolare: quello del ticket Luca Bernardo-Gabriele Albertini, alla fine sfumato. 

L’ex primo cittadino, in qualche modo, conferma che non sarà lui il vice in pectore (“Sono contento se mi lasciano in pace perché la campagna elettorale è una grande fatica”), ma autorevoli fonti interne alla coalizione assicurano che sarà della partita. L’altra incognita erano i simboli di partito a sostegno di Maresca, dai quali il magistrato tempo addietro aveva preso le distanze.

Una posizione indigesta a Forza Italia e a Fratelli d’Italia che, senza logo, non lo avrebbero sostenuto. Alla fine, anche in questo caso, si è trovato un compromesso e i simboli ci saranno.

Poco prima del vertice, Silvio Berlusconi sente il candidato al telefono ufficializzando l’appoggio degli azzurri al progetto “Per Napoli”.

Ma, qualche ora dopo, è Tajani a rimarcare: “Sosterremo Maresca e ci sarà il simbolo di Forza Italia sulla scheda elettorale. Vogliamo vincere le prossime elezioni ma soprattutto governare meglio di come ha fatto de Magistris a Napoli e Sala a Milano”.

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Anche Meloni fa il suo “in bocca al lupo” ai candidati: “Siamo uniti e compatti a sostegno di due candidati che vengono dalla società civile e che hanno scelto di mettere la loro competenza e la loro professionalità al servizio dei milanesi e dei napoletani”.

Ora, resta solo da schierare le truppe sul fronte bolognese, senza dubbio il più difficile di tutti per il centrodestra.

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