Sta diventando una barzelletta: se da un lato è vero che il reddito di cittadinanza non funziona per la ricerca del lavoro (ma di mezzo c’è stata la pandemia…) è altrettanto vero che sta diventando un alibi per coloro che propongono lavori sotto-pagati o con orari di lavoro ben oltre lie 40 ore settimanali.
“I dati dell’occupazione sono davvero incoraggianti. Nel mese di maggio in Liguria i nuovi contratti non sono stati solo superiori a quelli del maggio scorso. Sarebbe facile, dite voi, l’estate scorsa eravamo ancora in pieno Covid.
I nuovi contratti di questo maggio sono superiori a quelli del 2019 del 25%, ovvero oltre 5.400 posti di lavoro in più. E ovunque io vada, le imprese mi dicono che non trovano camerieri, addetti alle spiagge, stagionali negli alberghi, personale per le cucine e molto altro. La spiegazione è semplice: il reddito di cittadinanza. Molti preferiscono non lavorare neppure 4 o 5 mesi perché perderebbero il sussidio. Non va bene. Il Paese è tornato a correre, le persone devono vivere del loro lavoro. Cambiamo subito le regole. Giusto aiutare chi non ha un impiego, ma è ingiusto far pagare con le tasse degli italiani chi lo rifiuta. O peggio chi vorrebbe un contratto in nero per non perdere il reddito di cittadinanza”.
Lo ha scritto il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.