Ricordando Roberto Morrione, giornalista d’inchiesta
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Ricordando Roberto Morrione, giornalista d’inchiesta

Amante della cronaca e dei servizi d’inchiesta per una sua naturale vocazione alla costante ricerca della verità. Si trattasse di camorra e mafia, ma anche di terrorismo, intrighi piduisti e dei servizi deviati.

Roberto Morrione
Roberto Morrione
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Nuccio Fava Modifica articolo

20 Maggio 2021 - 17.23


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Sono già passati 10 anni dalla morte di Roberto Morrione, giornalista Rai generoso ed appassionato.

Amante della cronaca e dei servizi d’inchiesta per una sua naturale vocazione alla costante ricerca della verità  in casi torbidi e ambigui. Si trattasse di camorra e mafia, ma anche di terrorismo, intrighi piduisti e dei servizi deviati.

Eccellente fondatore e primo direttore di Rai news 24, per anni capo redattore della cronaca al Tg1 fin dalla direzione di Emilio Rossi, aveva scelto Ennio Remondino e Claudio Speranza per realizzare una lunga inchiesta sull’assassinio di Olaf Palme, premier svedese, assassinato nel 1986.

Proseguita negli Stati Uniti fino a porre in luce finanziamenti e collusioni tra settori della Cia e il capo P2 Licio Gelli con evidenti complicità anche in attività e stragi, compresa quella alla stazione di Bologna.

Quella che poteva sembrare una ostinazione con venature ideologiche, rappresentava invece una attaccamento rigoroso alla responsabilità e alla funzione di servizio pubblico che i giornalisti della Rai non dovrebbero mai smarrire.

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