Bersani sul condono di Draghi: "Anche a piccole dosi un veleno è sempre un veleno"
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Bersani sul condono di Draghi: "Anche a piccole dosi un veleno è sempre un veleno"

Il parlamentare di Leu ospite della trasmissione 'diMartedì' su La7. "Non sarebbe stato meglio fare una norma per riformare i meccanismi di riscossione e dare quei 500 milioni ai ristoratori?"

Pierluigi Bersani
Pierluigi Bersani
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23 Marzo 2021 - 22.20


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Lui se la cava sempre con i suoi aforismi e con le sue battute: il condono fiscale del governo Draghi? “Poteva andare peggio, ma anche a piccole dosi un veleno è sempre un veleno. E Draghi penso che lo sappia”.

Parole di Pierluigi Bersani, ospite della trasmissione ‘diMartedì’ su La7.
“Tra le altre cose è un condono che costa – aggiunge -. Dobbiamo mettere 500 milioni per dargli copertura. Non sarebbe stato meglio fare una norma per riformare i meccanismi di riscossione e dare quei 500 milioni ai ristoratori? Perché abbiamo un sistema di riscossione che fa acqua da sempre? Perché in questo paese non si vuole dare la mannaia al boia, perché far pagare le tasse è una roba da boia”.
A chi domanda se i suoi elettori faranno il condono, l’ex leader del Pd e fondatore del partito Articolo 1-Mdp risponde: “Trovo più gente fuori dalla grazia di dio perché si fanno i condoni che non gente che mi dice ‘molla l’osso e lascia fare’, anche se dentro ci sono cose che mi piacciono altrimenti non lo voterei”.
“Sul tema fiscale -osserva- di leoni in giro in Italia ne vedo pochi, questo è il mio cruccio. Purtroppo in Italia si perdono elezioni quando si dice ‘basta condoni, pagare le tasse’. Draghi ha detto: facciamo una riforma organica fiscale in chiave di progressività: parole sante. Non vedo l’ora che si apra un cantiere di questo genere e posso assicurare che noi ce l’abbiamo una proposta di riforma fiscale progressiva e generale”. E rivolgendosi al sottosegretario Tabacci: “Puoi dire a Draghi di prendere sul serio questa cosa? Deve tirare un paio di palle avanti, cose nuove, e una è la riforma fiscale. Poi serve la legge sulla rappresentanza. Se glielo dice lui magari…”.


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