Un altro servizio giornalistico dopo quello di Reporta che racconta una Sardegna che si è trovata impreparata alla seconda ondata: “non c’è stato un piano strategico per assumere personale” denuncia una sindacalista UIL, “solo nell’ospedale di Cagliari mancano 600 unità”. Viaggio nell’ex regione Covid-free, fra tamponi che arrivano ai laboratori in sacchi della spazzatura, pronto soccorsi senza percorsi di sicurezza e responsabilità politiche che pesano.
Ad oggi, i corridoi dei pronto soccorsi di Cagliari sono strapieni, le ambulanze fanno la fila fuori. Che cosa è successo alla Sardegna Covid-free? Dal 15 luglio si è riaperto tutto, comprese fiere e discoteche, per controllare la movida con distanza e mascherine. Ma “distanziamento sociale e discoteche non vanno d’accordo”, afferma il direttore del Billionaire, stesso locale che, dai primi casi in isolamento, ha aspettato 5 giorni prima di chiudere. Il resto è storia. Max Andreetta ci racconta la Sardegna di oggi, senza un piano strutturale fino a pochi giorni fa, in cui i posti letto in terapia intensiva sono nettamente inferiori a quelli indicati nel report di Arcuri.
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