La Lega si 'allea' con un gruppo Facebook: è il Partito anti-Islam, con presidente onorario Alessandro Meluzzi
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La Lega si 'allea' con un gruppo Facebook: è il Partito anti-Islam, con presidente onorario Alessandro Meluzzi

La pagina fa capo a Stefano Cassinelli e ha come obiettivo contrastare ogni forma di radicalizzazione dell'Islam da cui nascono gli estremismi

Salvini e Meluzzi
Salvini e Meluzzi
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4 Novembre 2020 - 21.38


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La Lega si è ‘alleata’ con il ‘Partito anti-islamizzazione’, ossia una pagina Internet su cui è illustrato l’organigramma della formazione politica con la quale è stato stretto il patto: Stefano Cassinelli segretario nazionale, Bruno Polti presidente, Franco Cabiati Tesoriere, Alessandro Meluzzi presidente onorario, Kwadzo Klokpah consigliere. Il commento del leader della Lega Matteo Salvini: “Non è sufficiente controllare porti e confini, come la Lega ha dimostrato di saper fare quando era al governo: anche la cronaca di questi giorni ci ricorda che è necessario difendere identità, storia e cultura”.
Sul sito del partito, fondato nel 2017, alla voce programma colpiscono due punti: il primo, probabilmente è quello per cui Salvini lo ha chiamato in causa: “Contrastare ogni forma di radicalizzazione dell’Islam da cui nascono gli estremismi ed ogni tentativo di sottomettere la libertà sociale e culturale occidentale” si legge al primo punto. E si chiedono “regole chiare, predicazione obbligatoriamente in italiano, certificazione della provenienza dei fondi che finanziano moschee e centri culturali islamici”. Tra gli obiettivi “impedire lo svilimento della donna, vietare la crudele macellazione halal e tutte le azioni in conflitto con la legge italiana”.
Ecco anche la richiesta di un ‘regime giudiziario speciale per il politici’, cioè la richiesta per politici e amministratori pubblici di “un sistema giudiziario particolare che preveda un processo rapido (6 mesi per arrivare alla sentenza dall’avviso di garanzia) e in caso di condanna pene triplicate rispetto ai cittadini e l’esclusione perpetua da incarichi pubblici e da società partecipate”.
“Il principio alla base di questo provvedimento che può apparire duro – spiegano dal Pai – sta nel fatto che un rappresentante delle Istituzioni, che per altro riceve già un sostanzioso stipendio, commette qualcosa di più grave rispetto a un normale cittadino senza incarichi che compie lo stesso reato”. 
Poi, a seguire altri punti, tra cui spicca il tema sicurezza (“più forze dell’ordine”), ma anche “meno autovelox e più agenti in strada non per sanzionare ma per proteggere e servire”. C’è anche la richiesta di “acquisire parametri di identificazione certa per tutti i cittadini alla nascita e per chiunque acceda al territorio nazionale (impronte papillari, Dna)” con la creazione di “banche dati ad uso esclusivo delle Forze di Polizia”.
Sull’immigrazione Cassinelli e i suoi chiedono “un ministero specifico per Immigrazione e solidarietà internazionale”. Previsti “rimpatri assistiti” nei paesi di origine. Con una filosofia che è quella dell”aiutarli a casa loro’. “I soldi utilizzati in Italia per finanziare il fenomeno ‘profughi’ investirli invece per opere quali pozzi, scuole, ospedali nei paesi poveri”. “L’Europa non ha il coraggio di dire ‘non possiamo accogliere tutti’, mentre bisognerebbe dire “che in Europa si entra solo con un permesso che può essere concesso anche nei campi profughi”.
Ricette anche per la lotta alla droga, con “appositi incaricati delle Asl” che “effettueranno controlli e test antidroga a campione nelle scuole medie inferiori e superiori” così da fare in modo che “anche le famiglie avranno la consapevolezza della situazione e si potrà intervenire nei confronti dei minori che risulteranno utilizzare droga, il tutto nella massima riservatezza”.
“Gli iscritti tesserati sono circa 500, sul gruppo Facebook siamo oltre 24.000” e “la nostra pagina non è mai stata chiusa in 3 anni, perché non offendiamo alcun credo”. Così Stefano Cassinelli.
Non solo, si punta anche al Parlamento, a una rappresentanza a Montecitorio: “Ci sarà la nostra presenza alle prossime elezioni politiche, una rappresentanza del Pai al fine di mettere senza se e senza ma la tematica islamizzazione nell’agenda politica”. Con Salvini “il confronto prosegue da un anno”, ricorda Cassinelli, che è anche sindaco di Dervio, comune che si affaccia sul lago di Como. “Molti di noi – spiega – non hanno un percorso politico precedente, io non sono mai stato iscritto a un partito e sono sindaco di lista civica, il presidente Bruno Polti è stato iscritto a Forza Italia, ma diversi anni fa”.
“Insieme alla Lega – assicura Cassinelli – faremo iniziative di divulgazione ma anche attività concrete, quale una comparazione tra diritto islamico e del nostro, al fine di mettere in evidenza le incompatibilità o iniziative come il burqa day già fatto in tutte le regioni italiane dal Pai”. “La nostra associazione politica vuole – conclude il leader della compagine antiislamizzazione – il rispetto, previsto dalla Costituzione di ogni religione, ricordando però che la Carta è l’asticella che nessuno può oltrepassare”.

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