Prodi contro il taglio della democrazia: "Ecco perché voterò no al referendum"
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Prodi contro il taglio della democrazia: "Ecco perché voterò no al referendum"

L'ex premier sul Messaggero: "Bisogna evitare che si pensi che il taglio degli eletti sia una riforma così importante per cui non ne debbano seguire altre, ben più decisive per il Paese"

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28 Agosto 2020 - 07.19


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Romano Prodi spiega perché voterà “no” al taglio dei parlamentari. Lo fa con un editoriale sul Messaggero. Per l’ex premier la riforma che andrà al voto il 21 e il 22 settembre da sola non basta. E proprio perché ritiene che gli interventi sulla nostra forma di governo debbano essere altri, e più organici, si esprimerà contrariamente al cambiamento della Costituzione. Sul quotidiano si legge:

Riconfermando la non primaria attenzione che vi attribuisco, e pur riconoscendo che, dal punto di vista funzionale, il numero dei parlamentari sia eccessivo penso che sarebbe più utile al Paese un voto negativo, proprio per evitare che si pensi che la diminuzione del numero dei parlamentari costituisca una riforma così importante per cui non ne debbano seguire altre, ben più decisive per il nostro futuro del nostro Paese.

Per l’ex premier, oltre a intervenire sul numero dei parlamentari, bisognerebbe lavorare sulle funzioni delle due Camere, sul modo in cui operano le commissioni, sui rapporti tra Parlamento e Governo. Un ampio passaggio è dedicato alla selezione dei candidati di Camera e Senato:

Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di rendere il Parlamento autorevole e responsabile verso i cittadini, occorre quindi fare ogni sforzo per orientarsi verso un sistema elettorale in cui i partiti, su cui grava la responsabilità di indicare i candidati alle elezioni, siano spinti a scegliere persone che, per la loro autorevolezza e per la stima di cui godono, abbiano maggiore probabilità di essere votate dagli elettori del collegio con il quale dovranno mantenere rapporti continuativi per tutto il corso della legislatura. 

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