Il vittimismo del fascista di Casapound: "Ricevo minacce come la Segre ma a me niente scorta"
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Il vittimismo del fascista di Casapound: "Ricevo minacce come la Segre ma a me niente scorta"

Luca Marsella si è lanciato sulla vicenda della senatrice a vita dimenticando che lui appartiene a una organizzazione responsabile di decine di reati. La Segre no.

Luca Marsella
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7 Novembre 2019 - 20.52


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Luca Marsella è consigliere di Casapound nel X municipio di Roma. Come membro di Casapound, è chiaro che in questi giorni è fortemente polemico (per non dire offensivo, anche se sarebbe corretto) nei confronti di Liliana Segre e della Commissione da lei voluta per combattere l’odio e che i fascisti vedono come un limite alla loro libertà di odiare e di far odiare. 
Per questo, la notizia della scorta che è stata assegnata a Liliana Segre in seguito alle minacce di morte che lei, scampata all’Olocausto, è costretta a subire in questa fogna a cielo aperto in cui si stra trasformando l’Italia, è stata un’occasione per i vari estremisti per contestare e buttare la questione in caciara. 
Marsella non è da meno. E su twitter scrive: “Sono un consigliere eletto e non ricevo quotidianamente solo insulti e minacce. In due anni sono stato colpito da due attentati incendiari: prima la macchina di un mio familiare, poi la sede di CasaPound di Ostia, il mio ufficio. Eppure a me la scorta non la danno”. 
Insomma, da una parte una donna sopravvissuta ad Auschwitz, scampata all’orrore nazista, testimone del più grande crimine che abbia mai macchiato, costretta a 89 anni ad avere una scorta perché lo spettro di ciò da cui è scampata continua a perseguitarla. Dall’altro un esponente di Casapound che ha la faccia tosta di paragonarsi a lei. 

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