Di Maio avverte Salvini: "accordo sulla prescrizione o salta il contratto di governo"
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Di Maio avverte Salvini: "accordo sulla prescrizione o salta il contratto di governo"

Il vicepremier: "sono tornato dalla Cina e ho trovato il macello, bisogna trovare la quadra". E sull'espulsione dei senatori del M5s che non hanno votato la fiducia sul dl sicurezza: "decideranno i probiviri"

Matteo Salvini e Luigi Di Maio
Matteo Salvini e Luigi Di Maio
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8 Novembre 2018 - 09.20


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Dopo aver incassato la fiducia al Senato sul decreto sicurezza, con cinque parlamentari del M5s “dissidenti” che sono usciti dall’aula prima del voto, resta altissima la tensione nel governo sulla prescrizione. “Un macello”, come ha detto Luigi Di Maio che avverte: “o si trova l’accordo o salta il contratto di governo con la Lega”.
Parole che arrivano alla vigilia del vertice di palazzo Chigi tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte, i due vicepremier, Di Maio e Salvini, e il Guardasigilli Alfonso Bonafede convocato per fare il punto proprio sul tema della prescrizione.
“Sono tornato dalla Cina – ha detto Di Maio intervistato dal Fatto quotidiano – e ho trovato il macello, c’è stata tensione. Però nelle ultime ore sulla prescrizione mi sono arrivati solo segnali positivi. Bisogna trovare la quadra”.
“La prescrizione – ha ricordato Di Maio – è nel contratto e va fatta. Il tema è che quando non ci confrontiamo io e Salvini direttamente aumenta la tensione. I parlamentari vanno avanti, e retroscena e indiscrezioni si inseguono. Ma la situazione si è sgonfiata”.
“Noi – ha ricordato Di Maio a Salvini – abbiamo garantito la massima lealtà sul dl Sicurezza, perché non facciamo scherzi. Però certo, venerdì sono uscite le anticipazioni sugli attacchi di Giancarlo Giorgetti (sottosegretario a Palazzo Chigi, leghista) al reddito di cittadinanza nel libro di Vespa. Poi sono emersi i problemi sulla prescrizione, anche se è nel contratto di governo. Infine non si sbloccava il calendario dei lavori in commissione. E allora è legittimo che la prima forza politica che ha i due terzi dei parlamentari possa essersi arrabbiata”£.
“L’allarme è rientrato – ha aggiunto ancora Di Maio – ma ora dobbiamo chiudere sulla prescrizione, votandola dentro il ddl Anticorruzione. Non possiamo dire alle famiglie delle vittime delle stragi che slitterà tutto all’anno prossimo. Il diavolo si annida nei dettagli. È inutile pensare di favorire la prescrizione con degli escamotage. Non dico che lo voglia fare la Lega, ma noi dobbiamo far sì che la riforma di questo istituto sia efficace”.
E afferma che nel vertice di oggi con Conte, Salvini e Bonafede l’accordo “si deve trovare, perché il ddl con la prescrizione va votato in aula alla Camera il prima possibile, altrimenti salta il contratto di governo”.
Di Maio è poi tornato sulle divisioni interne al M5s e sulla scelta di 5 senatori pentastellati di non votare la fiducia al decreto sicurezza. “La fiducia era necessaria – ha affermato Di Maio – ma abbiamo approvato il decreto con numeri superiori alla maggioranza assoluta, quindi il governo c’è. Dopodiché, quando alcuni parlamentari della maggioranza dicono di voler votare gli emendamenti dell’opposizione nei voti segreti, è necessario fare una ricognizione della fiducia”.
E parlando dei 5 “dissidenti” del M5s che sono usciti dall’aula prima del voto precisa: “Ho trovato questo comportamento – ha detto Di Maio – non proprio da cuor di leoni. Hanno avuto paura di votare contro il governo, e ci hanno portato a mettere la fiducia”. Saranno espulsi? “Saranno i probiviri a decidere. E la procedura – ha aggiunto il capo politico del M5s – riguarderà tutti i comportamenti di questi giorni. Questi parlamentari, come tutti gli altri, si erano impegnati a rispettare il codice etico, ossia a votare la fiducia al proprio governo. Noi siamo portavoce del contratto di governo. E gli altri senatori che hanno votato il decreto sono fessi? Lei pensa che questo provvedimento piacesse da impazzire a tutti? Noi abbiamo un accordo da rispettare”.

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