Svezia, l'allarme dell'Anpi: "l'Ue cambi politiche sociali per fermare l'estrema destra"
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Svezia, l'allarme dell'Anpi: "l'Ue cambi politiche sociali per fermare l'estrema destra"

La presidente Carla Nespolo dopo il voto nel paese scandinavo e l'avanzata dell'ultradestra xeofoba: "mai dimenticare la sottovalutazione di tante forze democratiche davanti all'ascesa di fascisti e nazisti nel '900"

Carla Nespolo
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10 Settembre 2018 - 14.02


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L’Anpi torna a lanciare l’allarme per l’avanzata dell’estrema destra in Europa. Lo ha fatto all’idomani delle elezioni in Svezia che hanno visto l’ultradestra xenofoba di Jimmie Akesson, il leader dei Democratici svedesi, raggiungere quasi il 18%.
“Il partito ‘sovranista’ di Svezia, pur non sfondando – ha detto la presidente nazionale Carla Nespolo – ottiene un importante risultato. Si conferma così l’allarme da tempo lanciato dall’Anpi sulla crescente estensione di tali movimenti politici. Per quanto diversa sia la situazione attuale, non va mai dimenticata la sottovalutazione e la debolezza di tante forze democratiche davanti all’ascesa al potere di fascisti e nazisti nel ‘900”.
“La via da percorrere – ha aggiunto Nespolo – per fermare l’espandersi di un fenomeno continentale che può minare alla radice i presupposti dell’Ue è quella dell’unità degli antifascisti e della lotta per la difesa e il rinnovamento della democrazia. Antifascismo e democrazia sono le basi su cui è nata quell’unità europea che ha consentito mezzo secolo di pace”.
“Ma è fondamentale – ha sottolineato la presidente dell’Anpi – un cambiamento radicale delle politiche economiche e sociali, dell’atteggiamento stesso dell’Ue davanti ai problemi e ai bisogni dei popoli. Un decennio di austerità forzata e controproducente ha creato una rivolta delle coscienze ed una rottura dei legami fra i popoli e l’istituzione europea”.
“Su questa base – ha concluso Nespolo – è sorto e si è sviluppato il consenso ai partiti ‘sovranisti’. Allarma che, nonostante l’evidenza dei fatti, l’Ue si limiti a balbettii e sottovalutazioni, e si dimostri incapace di un’iniziativa che ponga al centro della sua attività il lavoro e la vita reale dei cittadini. È oramai urgentissima e indilazionabile una svolta risolutiva che faccia dell’Ue un’unione di popoli, ed una rinnovata capacità di proposta politica e sociale dei partiti e dei movimenti che si ispirano al lavoro, alla pace, alla fratellanza”.

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