Migranti, Di Maio cerca di incollare i cocci tra Salvini e Trenta
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Migranti, Di Maio cerca di incollare i cocci tra Salvini e Trenta

Il vicepremier del M5s interviene dopo le polemiche tra il capo leghista e il ministero della Difesa sulle competenze della missione Eunavformed e sullo stop agli sbarchi delle navi internazionali

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio
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9 Luglio 2018 - 09.17


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Si continunao ad aprire crepe nel contratto tra Lega e Movimento 5 stelle. Tensione tra ministeri di Interno e Difesa. Dopo le parole del ministro Matteo Salvini – che ha parlato di uno stop alle navi delle missioni internazionali – arriva la risposta del ministero guidato dal ministro Elisabetta Trenta, considerata la ‘iron lady’ del neonato governo.
Fonti della Difesa hanno infatti puntualizzato nella serata di domenica che “Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni” e che “le regole di ingaggio della missione” vanno cambiate “nelle sedi competenti, non a Innsbruck”.

Luigi Di Maio prova a smorzare la polemica: “Finché la missione Eunavformed rimane in piedi – ha detto Di Maio – gli unici porti sono quelli italiani ma l’obiettivo nostro è cambiare le regole di ingaggio della missione”.
Le parole del vicepremier e capo politico del M5s arrivano dopo le frasi di Salvini sulla chiusura dei porti alle navi internazionali che trasportano migranti e il successivo stop al ministro leghista da parte della Difesa.  “Giovedì – aveva scritto Salvini su Twitter – porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali. Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano firmato accordi perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia”.
“Eunavformed – hanno risposto fonti del ministero della Difesa in polemica con Salvini – è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Ciò che va cambiato sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck”, dove tra pochi giorni si terrà il vertice dei ministri dell’Interno dell’Ue.

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Frontex e gli 80 euro. Uno scontro duro  che ha portato Di Maio a cercare di attenuare i contrasti. “Mi ricordo che un anno fa – ha detto ancora il vicepremier e capo politico del M5s – sono stato a parlare con Frontex e mi spiegarono che il governo Renzi diede la disponibilità di portare i migranti nei porti in cambio di punti di flessibilità usati per il bonus degli 80 euro. Noi chiederemo flessibilità senza barattarla in cambio dell’apertura dei porti”. Di Maio ha sottolineato che, a livello europeo, “deve cambiare la musica. Sull’immigrazione queste navi devono portare i migranti in tutti i porti. Se c’è bisogno di flessibilità di bilancio non la baratteremo con l’apertura dei nostri porti ma la chiederemo perchè è un diritto dell’Italia come quella degli altri paesi europei”. 

Renzi: Di Maio e Toninelli bugiardi e incompetenti. “Due ministri del Governo italiano, Di Maio e Toninelli, continuano a mentire anche oggi a proposito di flessibilità europea e immigrazione. Quei due o sono bugiardi o sono ignoranti, nel senso che ignorano i fatti. E mi spiace dirlo, trattandosi di membri del Governo del nostro Paese. Basta però ricordare la realtà”. Lo ha scritto Matteo Renzi in un post su Facebook. “La flessibilità – annunciata a Strasburgo il 13 gennaio 2015 – era parte integrante dell’accordo per eleggere Juncker – ricorda Renzi -. Non c’entra nulla con le politiche migratorie. Nulla. Era un accordo politico di risposta all’austerità del Fiscal Compact. Sono due dossier politici diversi”.“

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