"Puttana che i migranti ti violentino", la Boldrini annuncia una raffica di querele
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"Puttana che i migranti ti violentino", la Boldrini annuncia una raffica di querele

La Presidente della Camera mette un freno agli 'haters' e decide di denunciare quanti la diffamano e insultano quotidianamente sui social network.

Laura Boldrini
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14 Agosto 2017 - 08.40


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Ora si è davvero superato il limite. “Adesso basta. Ho deciso che d’ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune”. Laura Boldrini mette un freno agli ‘haters’ e decide di denunciare quanti la diffamano e insultano quotidianamente sui social network. Insulti pesanti, che la presidente della Camera pubblica su Facebook allegando al lungo post con le motivazioni della scelta uno screenshot di alcuni gravi improperi al suo indirizzo, completo di nomi e cognomi degli autori.

“Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso – scrive Boldrini -, ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni. Il calore e il sostegno che finora mi sono giunti da più parti, fuori e dentro la rete, mi hanno spinta a non temporeggiare oltre. Da oggi in poi quindi tutelerò la mia persona e il ruolo che ricopro ricorrendo, se necessario, alle vie legali. E lo farò anche per incoraggiare tutti coloro – specialmente le nostre ragazze e i nostri ragazzi – che subiscono insulti e aggressioni verbali a uscire dal silenzio e denunciare chi usa internet come strumento di prevaricazione”.

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“È ormai evidente che lasciar correre significhi autorizzare i vigliacchi a continuare con i loro metodi e non opporre alcuna resistenza alla deriva di volgarità e violenza”, aggiunge la presidente. “Nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social network per l’assalto dei violenti. Ma purtroppo anche molti casi di cronaca recente – dalla professoressa di Cambridge Mary Beard ad Alessandro Gassmann, dal cantante Ed Sheeran ad Al Bano – dimostrano che le ingiurie e le intimidazioni hanno l’effetto di una gogna difficile da sopportare”.

“Credo che educare le nuove generazioni a un uso responsabile e consapevole della rete sia una necessità impellente e su questo continuerò a impegnarmi. Nel frattempo, però – sottolinea ancora Boldrini -, non possiamo stare a guardare. Soprassedere rischia di inviare un messaggio di sfiducia verso le istituzioni preposte a far rispettare le leggi e a garantire la sicurezza dei cittadini”.

“Come posso chiedere ai nostri giovani di non soccombere e di denunciare i bulli del web se poi io stessa non lo faccio?”, si domanda la deputata. “Ai nostri figli – conclude – dobbiamo dimostrare che in uno Stato di diritto chiunque venga aggredito può difendersi attraverso le leggi. E senza aggiungere odio all’odio, ne abbiamo già abbastanza”.

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