Pinotti con l'elmetto: "I nostri soldati a Mosul in primavera"
Top

Pinotti con l'elmetto: "I nostri soldati a Mosul in primavera"

Il ministro della Difesa: sta per iniziare la missione militare italiana per la protezione della diga in Iraq. Occorrono i tempi tecnici per la costruzione del cantiere.

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti
Preroll

Desk2 Modifica articolo

4 Febbraio 2016 - 10.03


ATF

Partirà in primavera la missione militare italiana per la protezione della diga di Mosul in Iraq. Occorrono i tempi tecnici per la costruzione del cantiere da parte dell’azienda Trevi che si è aggiudicata l’appalto per la ristrutturazione dell’opera. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Per quanto riguarda invece l’invio di 130 militari italiani in Iraq, con compiti di personal recovery, cioè recupero di feriti, ha spiegato Pinotti, “si tratta di una risposta al maggior impegno richiesto dalla Francia dopo gli attentati di Parigi. La decisione ci sarà nelle prossime settimane da parte del Consiglio dei ministri e poi dal Parlamento ed è una missione che si affianca al lavoro di addestramento dei peshmerga che già facciamo”.

Pinotti: “Non è imminente” un intervento militare in Libia. Sul tema si assiste più che altro ad “una accelerazione giornalistica”. In realtà “è da mesi che va avanti un lavoro ed ultimamente c’è una maggiore preoccupazione per l’espansione del Daesh, ma quello che si è stabilito è un sostegno internazionale al processo politico in corso”.

Leggi anche:  Essere omosessuali in Iraq costa 15 anni di carcere

Lo Stato islamico, ha spiegato il ministro, “sta subendo sconfitte in Iraq e Siria e pensa di spostarsi in Libia, dove si registra il passaggio di alcuni capi per proteggersi dagli attacchi della coalizione”. In Libia, ha ricordato, “è stata presentata una lista di ministri, che è stata respinta con la richiesta di un nuovo elenco che dovrebbe essere presentato la prossima settimana. Ci auguriamo che i parlamentari riescano a riconoscersi in un governo di unità nazionale e poi saranno gli stessi libici a dirci di cosa abbiano bisogno e della cornice di sicurezza necessaria”.

Native

Articoli correlati