Craxi jr 'scomunica' Barani: indegno, si tolga il garofano
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Craxi jr 'scomunica' Barani: indegno, si tolga il garofano

Dopo il gestaccio volgare in aula di Barani, Bobo Craxi su Twitter: 'Gesto imperdonabile: si levi quel garofano'.

Craxi jr 'scomunica' Barani: indegno, si tolga il garofano
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3 Ottobre 2015 - 11.50


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“Il senatore Barani ha commesso un gesto imperdonabile. Si levi quel garofano rosso che ha disonorato”. Con queste parole, Bobo Craxi, su TTwitter ha scomunicato il senatore Barani, che ieri in aula si è reso protagonista di un volgarissimo gesto mentre era in corso il voto sul ddl Boschi di riforma costituzionale.

Il craxiano doc ha – attraverso l’internazionale linguaggio dei segni – ha mimato il movimento del sesso orale nei confronti della senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi. Un episodio che non è piaciuto a Craxi jr che è addirittura intervenuto sul social network dei cinguetii per prendere le difese della senatrice e chiedendo a Barani di non indossare più il garofano, simbolo che identifica da sempre il Psi.

Barani si difende: volevo dire all’opposizione di ingoiare le carte. Barani, 62 anni, che gira sempre con il simbolo che identifica il Psi, si è difeso, spiegando che il movimento è stato mal interpretato.

«Con la mano rivolta verso il mio stesso volto, invitavo quanti impedivano l’intervento del senatore Falanga ad ingoiare i fascicoli che tanto veementemente stavano sventolando», ha spiegato il senatore, che come qualsiasi politico il giorno dopo le polemiche non riesce a prendersi la responsabilità per quello che ha fatto e annuncia di essere stato frainteso.

Lezzi: da Barani niente scuse. Barbara Lezzi intanto ha spiegato che il senatore Barani non si è scusato con lei: “No e neanche il suo gruppo – ha detto la senatrice -, cosa che invece hanno fatto tutti gli altri gruppi: hanno espresso solidarietà anche molti uomini che chiaramente prendono le distanze perchè offesi dal gesto di un altro uomo”. Lezzi ha agigunto: “Mi attendo una soluzione che dovrebbe arrivare lunedì pomeriggio, quando è convocato l’ufficio di presidenza, in cui si stigmatizzi l’oltraggio e si pongano anche delle differenze tra la dialettica politica tra maggioranza e opposizione e quello che invece è una chiara ingiuria sessista che non ha nulla a che fare con il dialogo politico, che può essere anche aspro ma che non deve toccare queste corde”.

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