Il falso in bilancio torna di fatto ad essere un reato dopo la sostanziale depenalizzazione decisa durante il governo Berlusconi. Le pene per le società normali saranno da 1 a 5 anni di reclusione, mentre per quelle quotate o quelle che immettono titoli sul mercato o le banche, gli anni di reclusione andranno dai 3 agli 8. La pena è invece da sei mesi a tre anni se i fatti sono lieve entità, “tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta”.
E nel pomeriggio è arrivato il primo sì del Parlamento alle norme contro la corruzione, il voto di scambio, il falso in bilancio e riciclaggio. L’aula del Senato ha dato il via libera al ddl con 165 sì, 74 no e 13 astenuti. Soddisfazione è stata espressa dal Premier Matteo Renzi in un tweet: “Approvata legge #anticorruzione: stretta sui reati di mafia, falso in bilancio, aumentano pene per corruzione PA #lavoltabuona
L’articolo 8 del ddl anticorruzione, quello sul falso in bilancio per le società non quotate, passa al Senato con soli tre voti di scarto. Su una maggioranza di 121 hanno detto “sì” a scrutinio segreto solo in 124. I “no” sono stati 74 e gli astenuti 43. Quattordici le assenze in Forza Italia al momento del voto. Tra queste: Maria Rosaria Rossi, Denis Verdini, Niccolò Ghedini, Altero Matteoli. In Ap-Ncd non hanno partecipato alla votazione in 15 tra cui Gaetano Quagliariello, Carlo Giovanardi, Maurizio Sacconi, Pier Ferdinando Casini. Per il Pd, gli assenti sono stati 17 tra cui Linda Lanzillotta, Nicola Latorre, Francesca Puglisi, Ugo Sposetti, Rosa Maria Di Giorgi.
Intanto, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia al Senato, Enrico Cappelletti solleva dubbi sulla regolarità delle votazioni e denuncia: “La legge sull’anticorruzione è falsata dal voto di pianisti, che si esprimono per senatori assenti e il presidente Grasso non annulla le votazioni”. Per l’esponente pentastellato, “molti emendamenti, anche migliorativi, non vengono approvati sul filo del rasoio per 1-3 voti” e avverte: “Il M5S ha già scoperto un ‘pianista’ che ha votato per il senatore Tarquini (Fi), assente in aula, ma di fronte alle denunce del M5S, Grasso non annulla votazioni palesemente irregolari”. “E’ assurdo – afferma Cappelletti -. Un paradosso totale: si vota una legge che vorrebbe contrastare l’illegalità che è falsata dall’irregolarità del voto sugli emendamenti. Come se si volessero contrastare i furti e vengono ignorate le denunce puntuali di chi individua i ladri”.
Il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella commissione Antimafia, critica invece la linea seguita dal M5s: “Deve far riflettere – afferma – il fatto che i Cinque Stelle, dopo aver fatto finta per mesi di volere le norme anticorruzione, oggi hanno persino votato contro alla reintroduzione del falso in bilancio”. Gli italiani “devono sapere che i grillini hanno votato con chi il falso in bilancio l’aveva cancellato. Insomma dopo aver demonizzato il patto del Nazareno, pur di combattere il governo, i Cinquestelle si sono ridotti a fare da ruota di scorta di Forza Italia nel contrastare le norme anticorruzione”.
Pronta la replica dei pentastellati: “il Pd dichiara il falso e gioca alle tre carte”, affermano dalla commissione Giustizia del Senato i senatori Cappelletti e Maurizio Buccarella: “Ci siamo astenuti sull’articolo 8 che riguarda la non possibilità di effettuare intercettazioni per le indagini su società non quotate in borsa, tra le quali cooperative ‘rosse’ e ‘bianche’ e fondazioni politiche che fanno girare milioni di euro”, spiegano. “Ci siamo astenuti dopo che sono stati bocciati tutti i nostri emendamenti che prevedevano il massimo di pena a 6 anni e la possibilità di effettuare intercettazioni per indagini di falso in bilancio anche su società non quotate, cooperative e fondazioni politiche”. Infine, “abbiamo votato ‘no’ all’articolo 9 relativo alla ‘tenuità del fatto’, perché l’introduzione di questa fattispecie abbinata all’entrata in vigore domani del decreto legge sulla depenalizzazione dei reati, può annullare l’introduzione del reato di falso in bilancio pur ‘soft’ in questo disegno di legge”. Ciò che “esce da una finestra rientra nell’altra”. Chi prende in giro i cittadini onesti è il Partito Democratico”, concludono Buccarella e Cappelletti.
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