Il ministro della difesa, Roberta Pinotti, non si sbilancia, ma, alle commissioni riunite Difesa di Camera e Senato, ha già comunicato che per quanto riguarda «l’ammodernamento delle nostre forze armate», il Governo «non esiterà a rivedere, ridurre o ripensare anche grandi progetti avviati o ipotizzati, qualora mutati scenari internazionali o economici lo indicheranno come opportuno».
L’esponente dell’Esecutivo non ha parlato esplicitamente del [url”contestato programma per l’acquisto dei cacciabombardieri F-35″]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=55549&typeb=0&Stop-agli-f35-nel-2014-Ecco-quanto-si-risparmierebbe[/url], ma ha spiegato che «quando si manifesta la necessità di acquisire nuovi equipaggiamenti al passo coi tempi, io credo si debbano valutare le caratteristiche di tali sistemi, i costi, i vantaggi per il nostro sistema produttivo».
Sì dunque a revisioni o riduzioni dei programmi se ritenuto opportuno, «il tutto – ha sottolineato – nel rispetto del ruolo del Parlamento e delle sue prerogative, così come previsto anche nella stessa legge delega 244 del 2012. Per questo, una riflessione ampia e matura sulla difesa nazionale sarà fondamentale per le scelte che abbiamo di fronte, riflessione che solo uno strumento quale un Libro Bianco può offrire».
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