No all'impeachment: bocciata la richiesta di M5s
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No all'impeachment: bocciata la richiesta di M5s

Il Comitato: l'istanza in stato d'accusa del Capo dello Stato è infondata. Forza Italia non ha preso parte al voto. I grillini non demordono e annunciano battaglia.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
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11 Febbraio 2014 - 11.14


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Il Comitato parlamentare per i procedimenti d’accusa ha archiviato, per manifesta infondatezza, la richiesta di impeachment del M5s contro il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. 28 i voti favorevoli e 8 i contrari. Al voto non hanno preso parte i due presidenti, Ignazio La Russa e Dario Stefano. Contrari all’archiviazione per manifesta infondatezza – proposta dal Pd – i 5 Stelle, mentre tutti gli altri hanno votato a favore dello stop alla procedura di impeachment.

I berluscones disertano il voto – Forza Italia, come annunciato durante la dichiarazione di voto, ha lasciato l’aula in segno di protesta per “l’accelerazione dei lavori” del Comitato, al quale gli azzurri avevano chiesto un ulteriore approfondimento a seguito delle rivelazioni contenute nel libro di Alan Friedman.

Pd: strumentalità della richiesta – A chiedere l’archiviazione della richiesta di impeachment è stato il Pd, attraverso la deputata Anna Rossomando. Durante la dichiarazione di voto, i dem hanno accusato i 5 Stelle “per la strumentalità” della richiesta. «Tanto più che si è tentato di sfruttare un organo di garanzia posto a tutela del sistema democratico». E lo si è fatto, secondo Rossomando, “per fare campagna elettorale con mezzi maldestri”.

M5s: non è finita qui – Dopo l’archiviazione, i senatori del M5s, in un messaggio che affidano a Twitter, annunciano battaglia: «Ventotto voti per l’archiviazione, 8 per fare le indagini. Richiesta M5s bocciata. Ma non è finita qui».

«Hanno vinto i patti e i ricatti dopo una notte di incontri al Quirinale. Ma non finisce qui. Raccoglieremo le firme in Parlamento per chiedere che il caso-Napolitano venga portato in aula in seduta congiunta», hanno detto deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle. «Dopo una notte di tentennamenti, il partito del Quirinale si è ricompattato contro la Costituzione e contro la volontà popolare. Dopo le ultime rivelazioni sulla nascita del governo Monti e sull’azione disciplinare nei confronti del pm Nino Di Matteo – hanno aggiunto – appare più che evidente che le denunce del MoVimento, tradotte nella richiesta di messa in stato d’accusa, sono tutt’altro che prive di fondamento. Insomma – concludono – Re Giorgio è nudo».

Leone (Ncd): non ci sono prove per la messa in stato di accusa – «L’archiviazione a larga maggioranza della richiesta di impeachment del presidente Napolitano, presentata dal Movimento 5 Stelle, conferma l’evidente insussistenza delle accuse avanzate per reati gravissimi, ma con motivazioni che se potevano supportare critiche all’azione politica del presidente della Repubblica, certamente erano prive di ogni rilevanza penale, sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo». Queste le parole di Antonio Leone, deputato del Nuovo Centrodestra e membro del Comitato per la messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica.

«Sono apparsi fin dall’inizio – prosegue – inesistenti i due presupposti costituzionalmente indispensabili per mettere in stato d’accusa il Capo dello Stato, l’attentato alla Costituzione e l’alto tradimento. Il Comitato ha perciò saggiamente bocciato la manifesta infondatezza di un’iniziativa solo demagogica, che non aveva nessuna possibilità di essere coronata dal successo».

Verini (Pd): M5s vuole colpire il perno fondamentale della nostra democrazia – Anche Walter Verini, deputato del Pd e componente del Comitato bicamerale per i procedimenti di stato d’accusa, va contro i grillini. «La larghissima maggioranza che ha seppellito per manifesta infondatezza la richiesta di impeachment del Capo dello Stato ha confermato tutta la strumentalità e l’inconsistenza dell’iniziativa dei 5 Stelle contro Giorgio Napolitano. In questi giorni di lavoro del Comitato sono stati demoliti contenuti e presupposti del procedimento, fondato solo sulla volontà del Movimento di Grillo di colpire il perno fondamentale della nostra democrazia. Non ci sono riusciti ed è stato molto positivo che per archiviare questa manovra si sia pronunciato un arco davvero amplissimo di forze».

«Più in generale – ha aggiunto – credo che il Presidente della Repubblica, anche in relazione agli attacchi immotivati di queste ore sulla situazione del 2011, meriti solo la riconoscenza degli italiani per il ruolo di rigore, equilibrio e garanzia che ha svolto e svolge nell’interesse del Paese e nel rispetto della Costituzione».

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