Cicchitto: fu crisi vera, nessun complotto
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Cicchitto: fu crisi vera, nessun complotto

L'ex berlusconiano ricorda i difficili momenti vissuti dal governo nel 2011 e contesta l'accusa di reticenza alla lettera di Napolitano.

Cicchitto: fu crisi vera, nessun complotto
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10 Febbraio 2014 - 22.17


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Nessuna reticenza nella ricostruzione di ciò che avvenne nel 2011, nella lettera del presidente Giorgio Napolitano. Ne è convinto Fabrizio Cicchitto, Nuovo Centrodestra, secondo cui “in quell’anno drammatico avvenne di tutto”.

Cicchitto ricorda “il forte attacco mediatico e giudiziario alla vita privata di Berlusconi con effetti certo non positivi”, “la destabilizzazione mediatica messa in atto dalla Merkel e da Sarkozy” oltre che “il dissenso fra Berlusconi e Tremonti” e “la fuoriuscita di sette-otto deputati” e la lettera della BCe che registrava il dissenso della Lega sulle pensioni. “In sostanza ci trovammo di fronte ad una lunga e drammatica crisi strisciante che lo stesso Berlusconi con una decisione che gli fa onore, decise di interrompere – continua ancora Cicchitto – .Solo una operazione di destabilizzazione condotta per fini politici attuali può mettere in conto a Napolitano ciò che allora avvenne”.

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