Berlusconi insiste: colpo di Stato contro di me
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Berlusconi insiste: colpo di Stato contro di me

Nell’incontro con i parlamentari di Forza Italia, Berlusconi torna sui suoi temi: siamo in una repubblica giudiziaria ma io non mollo.

Berlusconi insiste: colpo di Stato contro di me
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18 Dicembre 2013 - 22.26


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Silvio Berlusconi non poteva perdere l’occasione di dire ancora la sua. Tanto più davanti a un pubblico più che amico, quello dei parlamentari della rinata Forza Italia in occasione del brindisi di auguri. E’ davanti a loro che il Cavaliere è tornato sui temi a lui più cari: la sua vicenda personale e giudiziaria.

Il coup d’Ètat

Lo aveva già detto dopo la condanna della Cassazione. Lo ha ripetuto al giornalista della radio francese Europe 1 venuto a intervistarlo. Berlusconi si sente vittima di un “coup d’Ètat”, spiega lui stesso “un colpo di Stato. Tranquillo, senza esercito nelle strade ma comunque un colpo di Stato”. Un tema a lui più che caro e su cui sollecita i parlamentari del suo partito a impegnarsi perché sia reso noto il più possibile. Dobbiamo comunicarlo, dice.

Subito riforma della giustizia

Torneremo al governo, si dice convinto il Cavaliere. Che però continua a puntare il dito: “Ci troviamo in una vera e propria repubblica giudiziaria. Serve subito una riforma della giustizia”, ha aggiunto il leader Fi, perché, dice, “siamo davvero al Medioevo”.
Due milioni di lettere

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Per tutti gli italiani, ormai, gli invii postali di Silvio Berlusconi sono un must da vent’anni. Un’abitudine a cui non vuole rinunciare visto che ha annunciato ai suoi parlamentari che manderà “due milioni di lettere, a tutti quelli che avevano aderito a Forza Italia”. Berlusconi si è poi detto convinto della forza dei club, “la nostra arma per vincere”. Ho iniziato, ha annunciato, “a fare registrazioni per formare i difensori del voto” ha detto ancora il Cavaliere, “dobbiamo aiutare i poveri così come le vittime della mala giustizia”.

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