I militanti del Pd: Berlusconi non lo dobbiamo difendere noi
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I militanti del Pd: Berlusconi non lo dobbiamo difendere noi

Dopo le parole di Luciano Violante sulla decadenza del Cavaliere, toni accesi tra i democratici alla Festa del Pd di Torino.

I militanti del Pd: Berlusconi non lo dobbiamo difendere noi
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3 Settembre 2013 - 09.01


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«Noi siamo forti – ha risposto Violante – se applichiamo la legalità anche al nostro peggiore avversario. Questa è la questione, non altre. Il problema è applicare le regole nel modo giusto».

«A me è dispiaciuto – ha aggiunto – di essere accusato anche da alcuni dirigenti come se fossi un traditore avendo posto un problema che riguarda la democraticità del partito. Quello che si è introdotto nella società italiana è un degrado morale e il rifiuto dell’argomento dell’altro fa parte del degrado morale.

Bisogna avere invece l’intelligenza di distinguere, di non essere subalterni, di recuperare l’autonomia di pensiero e di cultura». «La linea del partito, la posizione del segretario è chiara – ha detto a sua volta Fassina – ma attenzione a parlare di elezioni». Ed all’ennesima contestazione, Fassina ha proposto: «Il Pd di Torino organizzi una bella assemblea di iscritti e militanti in cui si interviene con ordine. C’è bisogno di una discussione chiara ma anche di fiducia in chi parla». Una proposta accolta anche da Violante, che ha chiuso l’incontro dicendo «è una proposta seria e giusta, riprendiamo questo filo di pensiero, riprendiamo a essere comunità politica e facciamolo parlandoci».

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«Berlusconi non lo dobbiamo difendere noi». Toni accesi, questa sera, alla Festa del Pd di Torino, nel corso di un dibattito con Andrea Giorgis, Stefano Fassina, Luciano Violante e Mario Calderini. Più volte dalla platea ci sono state interruzioni dei relatori su temi come il finanziamento dei partiti, i rapporti con il Pdl, i costi della politica. E sulla questione della decadenza di Berlusconi, un militante si è rivolto a Violante, affermando: «Vorrei sapere cosa ne pensi di Berlusconi, ha già tanta gente che lo difende, non c’era bisogno lo facessi tu».

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