Grillo non salta più: da Twitter accuse al comico
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Grillo non salta più: da Twitter accuse al comico

Dai forum e sui social pioggia di critiche per il leader di M5s, dopo le ultime dichirazioni contro Stefano Rodotà. Sul blog, invece, i militanti approvano le sue scelte.

Grillo non salta più: da Twitter accuse al comico
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30 Maggio 2013 - 20.51


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Mentre Beppe Grillo gioca al tiro a segno con i “suoi”, la Rete si diverte. Sui social network gli internauti se la ridono e ironizzano sul declino del Movimento 5 Stelle, che, risultati alla mano, ha portato a casa un doloroso flop alle ultime elezioni amministrative.

Il mattatore dei pentastellati ora se la prende con tutti, a destra e manca, non ne salva nessuno. Ma chi salverà lui? Vendola è «il supercazzolaro», Bersani «lo smacchiatore di Bettola», il sindaco di Firenze è «Renzie», e Rodotà, il suo candidato alla presidenza della Repubblica, riceve la botta più pesante, «un ottuagenario miracolato dalla Rete».

Troppe critiche al moviemento: questa la motivazione di Grillo. Troppe critiche anche dalla base, dai suoi militanti, da chi lo ha sempre difeso. E proprio su Twitter è nato un hashstag dedicato al flop, [url”#grillononsaltapiu”]https://twitter.com/search/realtime?q=%23grillononsaltapiu&src=tyah[/url]. Francesca prende al volo proprio le ultime critiche rivolte al costituzionalista: “Ma #Rodotà non era il migliore dei presidenti fino a ieri? Da tsunami a gavettone”, e Bardamuccio la segue a ruota: “Grillo è impazzito. Un pò come il povero Lenin. Peccato che il russo, prima, aveva fatto la rivoluzione e dopo era impazzito”.

L’ironia non manca ai twittini. Un utente scrive: “Grillo mi è sempre piaciuto, ma delle volte è più insopportabile di mia suocera”. Luce scrive: “Grillo: “ne resterà soltanto uno”. Si, lui da solo perché lo stanno mollano tutti!, e Federico continua: “A questo punto sarebbe opportuno ignorare i deliri dell’ex comico dalla sbornia triste”.

Anna prosegue con le critiche: “Hai avuto la tua possibilità ora hai finito” e Giuseppe osserva: “Ma non dovevano prendere il 100% everywhere?”. Alberto gli risponde: “Ma il 100% dei voti era riferito alla somma di tutte le percentuali in tutte le città?”. Sempre in merito alle ultime votazioni nei comuni italiani Vito scrive: “Probabilmente non hanno capito che quel foglio che avevano davanti era una scheda elettorale e non uno scontrino fiscale”. E Giacomo ricicla uno slogan caro ai grillini: “Tonfo del M5S …dal: “vi mandiamo a casa!” al “rimaniamo tutti a casa!”.

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